BALESTRATE (PALERMO) – Quattro giorni di eventi e workshop al Marina di Balestrate (Palermo) aperti ad operatori del settore, amanti del mare e curiosi, con oltre una cinquantina di barche esposte a mare e a terra, più di 30 espositori arrivati da varie parti della Sicilia e concessionarie dei marchi più importanti con una presenza di oltre cento brand rappresentati.
Il Seacily 2024, il Salone Nautico di Sicilia, organizzato da Rete Nautica del Mediterraneo, ieri pomeriggio, ha chiuso i battenti della settima edizione con oltre 7mila presenze, registrando e confermando il successo come vetrina per appassionati e operatori del settore.
“Seacily è ormai un format collaudato, che riesce a coniugare la parte espositiva e commerciale alla parte di approfondimento più legata alla Blue economy, con un’attenzione particolare alla Sicilia e ai suoi tanti e diversi territori, per questa ragione quest’anno abbiamo scelto il Marina di Balestrate”, dicono Andrea Ciulla, presidente Assonautica Palermo e patron della manifestazione, e Cristiano Lombardo, presidente della Rete Nautica del Mediterraneo, organizzatrice dell’evento.
“Seacily è una grande manifestazione che serve da ulteriore stimolo per le attività che a livello politico dobbiamo portare avanti nell’ottica del potenziamento dei porti turistici che costituiscono un volano di sviluppo dell’economia legata soprattutto ai territori – dice l’assessore regionale alle infrastrutture Alessandro Aricò -. L’economia del mare è un tema che sta molto a cuore a questo governo e siamo interessati ad ascoltare tutti gli attori del ‘sistema nautica’, assieme all’assessore del territorio e ambiente Giusy Savarino, che ha la delega sul demanio, e all’assessore del turismo Elvira Amata”.
“La Sicilia conta circa 30 mila imprese di settore che la collocano tra le prime in Italia – sottolinea Alessandro Albanese, presidente della Camera di Commercio Palermo Enna – Economia del mare significa le nostre aziende del settore ittico, della cantieristica, delle estrazioni marine, della movimentazione di merci e passeggeri via mare, ma anche le numerose attività sportive e ricreative, strutture ricettive e ristorazione, senza dimenticare tutte le importanti attività di ricerca di tutela dell’ambiente marino. Difendere il mare significa difendere il nostro ambiente e quindi tutelare le nostre aziende”.