PALERMO – Si faccia qualcosa oppure lo sputtanamento diventerà virale. Gira voce che Selvaggia Lucarelli sarà in vacanza a Palermo il prossimo 25 agosto. È ancora fortissimo l’eco delle polemiche per il degrado trovato nei dintorni di Noto. Ma a Palermo la realtà supera l’immaginazione. La giornalista e influencer rischia di rimanere basita.
Un ‘trivio’ per Palermo
Ci sono tre possibilità. La prima: convincere Selvaggia Lucarelli che i cassonetti traboccanti, le strade non spazzate e le cataste di mobili e materassi vecchi siano opera degli arabi o dei normanni, dunque patrimonio tutelato dall’Unesco.
Seconda possibilità: organizzare un tour blindato a tappe forzate per evitare che la giornalista sgattaioli dove gli occhi non devono vedere. Terza possibilità: chiedere al consiglio comunale, che si riunirà in seduta straordinaria per trovare una soluzione alle bare accatastate al cimitero dei Rotoli, di scovare anche i soldi necessari per assoldare un manipolo gli uomini e donne di buona volontà che ripuliscano la città dalla vergogna.
La quarta via
Anzi no: c’è anche una quarta possibilità. A mali estremi rimedi estremi. Si provochi un blackout totale, altro che i pochi giorni senza corrente elettrica che hanno mandato su tutte le furie Selvaggia Lucarelli. Qui bisogna interrompere ogni possibilità di comunicazione social. La giornalista lo vedrà come un affronto personale. Per Palermo sarà la salvezza della serie “occhio che non vede cuore che non duole”.