PALERMO – “Semafori umani”, questa mattina, in via Ernesto Basile, davanti uno dei cancelli dell’Università. Una forma di protesta a colori a cui un gruppo di studenti e abitanti del quartiere ha dato vita, proponendo un sit-in particolare per l’installazione di un semaforo pedonale. Nonostante la mozione votata all’unanimità dall’intero consiglio della quarta circoscrizione, la raccolta di più di duecento firme da parte degli studenti e il decesso di alcuni pedoni negli ultimi anni causati dalla velocità sostenuta delle auto, l’amministrazione continua a non dare una risposta.
L’obiettivo dell’iniziativa è quello di sensibilizzare i cittadini, ma soprattutto l’amministrazione, sull’utilità di un semaforo in quel tratto di strada. Cartelli rossi, verdi e gialli, rabbia e tanta speranza a fare da sfondo alla manifestazione. La speranza dei giovani studenti e dei consiglieri di circoscrizione è che qualcosa possa cambiare. “E’ da circa dieci anni che gli studenti e gli abitanti della zona convivono col problema dell’attraversamento pedonale in questa zona: le macchine sfrecciano ad una velocità elevata, le strisce sono presenti ma per gli automobilisti sono alquanto ‘invisibili’ – ha affermato Roberto Mancuso, consigliere della IV circoscrizione di Ora Palermo – Non comprendiamo il silenzio dell’amministrazione comunale. La mozione è stata votata all’unanimità, il palo c’é, l’allaccio elettrico pure, manca solo il passo finale e aspettiamo fiduciosi ma anche con un velo di rabbia”.
La mozione per l’istallazione del semaforo era stata presentata oltre due mesi fa dai consiglieri Luca Reina e Roberto Mancuso e approvata all’unanimità dall’intero consiglio di circoscrizione. Ma i delegati dell’amministrazione avevano affermato che non c’erano i fondi necessari per l’installazione di un semaforo a chiamata pedonale in via Ernesto Basile. “Visto che l’amministrazione comunale non riesce a trovare i soldi per istallare un semaforo pedonale – ha spiegato Luca Reina, consigliere della IV circoscrizione di Ora Palermo e promotore dell’iniziativa – abbiamo dato vita a questa protesta particolare. Siamo diventati noi dei semafori umani, fermando le auto e aiutando i pedoni ad attraversare”.
