Vent’anni dopo l’ultimo discorso pubblico di Paolo Borsellino, tenuto a ridosso del trigesimo della morte dell’amico Giovanni Falcone, i magistrati organizzano una iniziativa denominata Senza Tempo. Questo il titolo della serata dedicata da Movimento per la Giustizia art. 3 e dalla Fondazione Progetto Legalità ONLUS in memoria di Paolo Borsellino e di tutte le altre vittime della mafia per ricordare Falcone e Borsellino nel ventennale delle stragi e, nel loro nome, riaffermare senza compromessi i valori della legalità e della contrapposizione alla mafia. La serata, che si terrà il 23 giugno 2012 presso la Biblioteca Comunale di Palermo, prevede tre diversi momenti legati tra loro.
Alle 20.00 una rassegna di testimonianze Vent´anni dopo: Saverio Lodato, Giornalista e scrittore, era presente quella sera; Ignazio Buttitta, docente universitario e Presidente della Fondazione Buttitta, era un giovane universitario; Ferdinando Lo Cascio, magistrato, era un giovane studente; Antonio Emanuele Schifani, allievo Ufficiale Guardia di Finanza, era un neonato la cui mamma, Rosaria, ricordò all’Italia cosa era il perdono; alcuni studenti di licei della città che vent’anni fa non erano nati
Alle 20.30: Noi e loro, scritto e introdotto da Alessandra Camassa, magistrato e autore del testo. E un dialogo immaginario tra Paolo Borsellino e Giovanni Falcone, interpretati da Luigi Diberti e Giancarlo Ratti e accompagnati dalla voce narrante di Marco Gambino
Alle 21.30: Vent´anni insieme, un dibattito con Salvatore Cusimano, giornalista di Rai 3 che fu incaricato delle prime cronache vent’anni fa; Sergio Lari, magistrato oggi a capo della Procura di Caltanissetta; Annamaria Catalano, dirigente scolastico liceo B. Croce; Lucia Borsellino, figlia di Paolo, oggi dirigente regionale in Assessorato Salute.
La serata sarà introdotta da Antonella Magaraggia, magistrato e Presidente Movimento per la Giustizia – art.3, e da Gaetano Paci, Presidente Fondazione Progetto Legalità Onlus. I lavori saranno moderati da Lino Buscemi, saggista e scrittore e conclusi da Leonardo Agueci, magistrato, tra i promotori, che spiega perché è senza tempo il ricordo di Falcone e Borsellino: Hanno conosciuto il tempo dell’arroganza e dell’oppressione mafiosa; i valori che ci hanno lasciato vivranno nel tempo; hanno dato vita al tempo dei giusti; li hanno uccisi per togliere loro il tempo; con loro è tornato il tempo della legalità; il loro esempio rimane senza tempo