Sequestro da 1,5 milioni per il boss scagionato dalla strage Borsellino

Sequestro da 1,5 milioni per il boss scagionato dalla strage Borsellino

Giuseppe Urso fa parte del mandamento di Santa Maria di Gesù

PALERMO – Valgono un milione e mezzo di euro i beni che i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Palermo hanno sequestrato a Giuseppe Urso, 65 anni, uomo d’onore della famiglia mafiosa di Santa Maria di Gesù. Il provvedimento è della sezione misure di revenzione del tribunale.

Urso è stato condannato per mafia con sentenze irrevocabili nel 2003 e nel 2022. Complessivamente deve scontare 19 e 6 mesi di reclusione. Condannato all’ergastolo e poi scagionato assieme ad altri boss dall’accusa di avere assassinato il giudice Paolo Borsellino e gli agenti di scorta, fu di nuovo arrestato nel 2017.

Si dava un gran da fare: summit con altri boss, riunioni per le strategie criminali, risoluzione delle controversie fra imprenditori, sostegno economico alle famiglie dei detenuti. Nella sua carriera criminale ha avuto un peso la parentela con i Vernengo. Urso ha sposato Rosa Vernengo, figlia di Pietro, lo storico capo mandamento morto nel 2023.

Un blasone che è servito pure al figlio Francesco. Nell’ottobre 2015 Luigi Cona era stato ferito a colpi di pistola da Francesco Urso. Non se la presero con il figlio di un boss che conta e uccisero il giovane Mirko Sciacchitano che ebbe la colpa di avere accompagnato con lo scooter Urso nelle fasi del ferimento di Cona.

Giuseppe Urso con i soldi di provenienza illecita avrebbe avviato attività e comprato immobili che ora finiscono sotto sequestro. Si tratta di una società di distribuzione carburanti, il 50% di un’altra che gestisce impianti sportivi, sei immobili (tra box e appartamenti), terreni e sette rapporti bancari.


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