RAGUSA – Aveva accumulato beni del valore complessivo di oltre un milione e mezzo di euro in maniera del tutto illegale, attraverso una serie di truffe ai danni di compagnie assicurative in concorso con altre persone. Nel mirino della guardia di finanza del comando provinciale di Ragusa, con l’operazione “Fox”, dal nome di una delle imprese sequestrate, è finito l’imprenditore ragusano Salvatore Ruggieri, 53 anni, al quale sono stati sequestrati attività commerciali, terreni, fabbricati e disponibilità finanziarie in esecuzione di un provvedimento emesso dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale di Ragusa.
Alessandro Cavalli, Comandante provinciale della finanza, Carmelo Petralia, procuratore della Repubblica di Ragusa, e il capitano Vincenzo Bovi della compagnia della guardia di finanza di Ragusa, in conferenza stampa, hanno spiegato che da tempo l’uomo era tenuto sotto controllo. Nel gennaio scorso, infatti, era stato tratto in arresto perché ritenuto responsabile di numerose truffe mediante 130 incidenti stradali fittizi, nel periodo compreso tra il 31 gennaio 2001 e il 1 dicembre 2008, finalizzati a riscuotere i soldi delle assicurazioni.
Il sequestro è giunto, quindi, al termine di una serie di indagini patrimoniali e tra i beni sui quali le Fiamme Gialle hanno apposto i sigilli figurano 4 attività commerciali, un capannone industriale di 560 metri quadrati sulla Provinciale 60 Ragusa-Santa Croce Camerina, e numerosi appartamenti nel capoluogo ibleo. Soldi e beni decisamente non in linea con quanto attesta la dichiarazione dei redditi del 53enne. Le indagini hanno permesso agli uomini delle fiamme gialle di appurare anche che un immobile situato nel cuore di Ragusa, in via Archimede, e adibito ad autolavaggio, era privo delle autorizzazioni relative allo smaltimento dei reflui di lavorazione che venivano puntualmente scaricati nella condotta fognaria comunale. Pertanto si è proceduto anche al sequestro del locale mentre i due gestori dell’autolavaggio sono stati denunciati per violazione delle norme sulla tutela ambientale.
L’operazione è stata eseguita grazie alla nuova normativa antimafia del 2011 che considera reati perseguibili anche quelli minori come, appunto, le truffe seriali. Ruggieri è ora a piede libero in attesa del processo ma le indagini proseguono per accertare l’esistenza di eventuali altri conti correnti intestati a prestanome.