Palermo, Corini: "Non c'è più nessun percorso, dobbiamo ripartire da Lecco"

Palermo, Corini: “Non c’è più nessun percorso, dobbiamo ripartire da Lecco”

L'allenatore: "Ci proveremo fino alla fine per il secondo posto, senza dubbio"
CALCIO - SERIE B
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PALERMO – Eugenio Corini questa volta non usa giri di parole. Il tecnico dei rosanero, a due giorni dalla gara contro il Lecco, vuole ripartire per tornare alla vittoria. L’allenatore di Bagnolo Mella ha messo in chiaro, però, che non ci possono essere più dietrofront. Come successo nelle ultime due gare contro Ternana e Brescia.

“Spesso si è ironizzato perché utilizzavo sempre la parola percorso. Ora non c’è più questo percorso, ci sono dieci partite. Oggi continuiamo a sognare allacciandoci da un punto di vista numerico. Un punto di ripartenza fondamentale sarà Lecco, dobbiamo ripartire da lì. Se crediamo alla promozione diretta dobbiamo vincere la prossima. Bisogna dimostrarlo facendo punti”.

“Non possiamo ambire ai primi due posti? Era riferito alle ultime due partite che ci hanno riportato indietro senza farci guadagnare punti – spiega Corini in merito a una frase detta nel post partita contro il Brescia -. Rispetto a questo è più difficile raggiungerlo. Con le partite fatte bene avevamo colmato il gap e poi la distanza si è vista di più. Poi che noi ci proveremo fino alla fine è senza dubbio. A Lecco ricominciamo un percorso. Magari quello che è capitato a noi nelle ultime due può capitare ad altre squadre davanti a noi. Ci sono ancora tanti punti da fare, dobbiamo tornare a farli noi e poi vedremo cosa fare”.

“Sesto posto in classifica? Fa star male tutti, è un dato oggettivo. Questa è stata una settimana terribile, da Cremona a Brescia. Purtroppo abbiamo avuto due partite particolari, un pugno nello stomaco, ma ce ne sono ancora dieci. Devi anche pulire questa cosa però, l’ambiente era carico. Il dato oggettivo riguarda anche la classifica, i punti per la promozione diretta sono diventati di più ma noi dobbiamo comunque fare il nostro”, aggiunge l’allenatore del Palermo.

Il momento di difficoltà del Palermo

I rosanero, sicuramente, non stanno passando un periodo positivo: “Penso che quando c’è una difficoltà c’è dentro di tutto. Questa squadra ha la volontà, la spinta che c’era contro la Ternana. Poi prendi il 2-1 e arriva l’ansia da rimonta che ti fa prendere la distanza. Dobbiamo essere generosi ma equilibrati e questo ci ha fatto perdere qualcosa. Non siamo stati capaci di reggere questo tipi di situazione”.

“Se manca la concentrazione? Dentro la concentrazione ci sono altri elementi. In quella situazione è chiaro il perché quel giocatori sia lì. Non è un problema di concentrazione, il discorso globale è legato alla volontà di fare delle cose importanti. La difficoltà è leggere le situazioni e farlo in maniera lucida. L’equilibrio lo avevamo trovato, poi siamo tornati a subire gol. Noi proviamo a giocare e giochiamo, ma sappiamo anche quanto è stato importante ritrovare quella compattezza. A gennaio abbiamo consolidato un certo tipo di atteggiamento. Purtroppo queste tre partite ci hanno penalizzato da questo punto di vista, ma la ricerca resta continua per consolidare la questione difensiva”.

“Non c’è nessuna difficoltà dal punto di vista atletico. Con la Ternana ho fatto solo una scelta tecnico tattica mettendo Traorè – aggiunge il tecnico di Bagnolo Mella -. Spesso ho detto che la terza partita è quella più pesante. A Brescia ho fatto due cambi in difesa e ho voluto mettere energia a centrocampo con Coulibaly. Ho scelto Henderson al posto di Ranocchia che avevo visto un po’ stanco. Era qualcosa legato alla partita e alla condizione di qualche giocatore. Sia Gomes che Diakité avevano fatto solo la rifinitura. Secondo me il turnover va fatto sulla terza partita per chi ha avuto tanto minutaggio prima”.

Ripartire dal Lecco

“Ci sono momenti dentro il campionato più difficili rispetto ad altre. La pausa a Brescia è stata di questo tipo. La squadra era normale che emotivamente fosse colpita da quanto successo e doveva ancora giocare altri 50 minuti. La scelta tattica è stata fatta per avere più qualità a centrocampo con Ranocchia. Con Mancuso avevo la necessità di uno che attaccasse la profondità. Poi dovevamo mantenere l’equilibrio con l’inferiorità. Da un certo punto di vista emotivo la squadra ha risposto”.

“La rabbia, la delusione forte ti fa barcollare ma ti da forza ed energie incredibili. Nei momenti difficili questa squadra ha sempre trovato risorse. Prima di spiccare il volo abbiamo preso di nuovo due schiaffoni – ammette Corini -. Questo dipende da noi, pensare al Lecco vuol dire ripartire. Dobbiamo pensare a fare punti, c’è spazio e tempo finché la matematica non ci condanna”.


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