Serra di marijuana in casa| e spaccio a Ballarò: due arresti - Live Sicilia

Serra di marijuana in casa| e spaccio a Ballarò: due arresti

di MONICA PANZICA Venti le piante trovate nell'appartamento. L'impianto di illuminazione veniva alimentato abusivamente con un sistema rudimentale.

Palermo, centro storico
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2 min di lettura

PALERMO – E’ stato colto in flagrante dai carabinieri mentre cedeva della drova ad un giovane. Le manette sono scattate per Saverio Pozzi, 36 anni, già noto alle forze dell’ordine e sorpreso nei pressi della chiesa di Casa Professa, a Ballarò, con degli involucri di plastica prelevati poco prima da una catasta di cassette di legno. Immediato l’intervento dei militari dell’Arma che hanno bloccato Pozzi e hanno effettuato una perquisizione.

Addosso aveva ventinove dosi di eroina nascoste in un pacchetto di sigarette ed un coltello a serramanico con tracce di droga. I carabinieri hanno così deciso di passare al setaccio anche l’abitazione del 36enne, dove è stato trovato il kit per il confezionamento della droga: dal bilancino di precisione al cellophane per la divisione in dosi da poi piazzare sul mercato.

Ma non finisce qui, perché i militari, attirati da un forte odore che proveniva da una piccola finestra vicino al terrazzo dell’appartamento, hanno effettuato un ulteriore controllo. Si sono così trovati di fronte a una vera e propria piantagione di marijuana indoor, con tanto di sistema di areazione ed impianto di illuminazione studiato ad hoc. Sono così partite le ricerche di colui che aveva preso in affitto quell’appartamento, S.G, palermitano di 23 anni che è stato bloccato dai militari mentre tornava a casa.

La serra da lui realizzata era completa di tutto: sistema di illuminazione con temporizzatori, lampade alogene collegate ognuna ad un reattore, termostato digitale, ventilatori e motori di aerazione ognuno collegati a dei tubi di alluminio telescopici, 15 flaconi di varie marche di fertilizzanti, scolino per la resina della marijuana, bilancino digitale di precisione. Al centro della stanza venti vasi di plastica contenenti altrettante piante di cannabis indica. E come, spesso accade, l’impianto di illuminaizone veniva alimentato tramite corrente elettrica ottenuta abusivamente, come i tecnici dell’Enel hanno accertato. Saverio Pozzi è quindi finito in manette con l’accusa di detenzione di droga ai fini dello spaccio, mentre il 23enne è stato arrestato per coltivazione di droga e furto aggravato di energia elettrica.


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