Sette giorni di sciopero nazionale | Il mese della verità di Almaviva - Live Sicilia

Sette giorni di sciopero nazionale | Il mese della verità di Almaviva

Foto d'archivio

La protesta dei lavoratori dal 16 al 22 maggio.

La vertenza
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PALERMO – Il giorno “X” di Almaviva si avvicina e i lavoratori continuano a correre al riparo. Uno sciopero nazionale di sette giorni per l’intero turno di lavoro su tutte le sedi italiane del colosso dei call center per dire no a 2.988 esuberi. Una settimana, che dal 16 maggio terminerà il 22, per organizzare alcune manifestazioni mirate e coordinate non solo nelle sedi a rischio licenziamenti, Palermo, Roma e Napoli, ma anche nelle altre, come Rende, Catania e Milano, al momento escluse dalla procedura di licenziamento collettivo.

Una data, quella del 16 maggio, che coincide con l’inizio dei trasferimenti dei lavoratori dalla sede di via Marcellini a quella di via Cordova. Per quel giorno, infatti, 30 operatori del servizio Sky saranno trasferiti dall’una all’altra sede. Il giorno dopo sarà la volta di altri 90 dipendenti, e il giorno dopo ancora degli ultimi 80, per un totale di circa 200 lavoratori della commessa Sky trasferiti in modo permanente. Lo sciopero di sette giorni ha anche questa finalità: provare a fermare questi trasferimenti e capire, se questo fosse inevitabile, se ci siano tutti i presupposti per il trasferimento.

Intanto è iniziato il mese della verità per Almaviva Contact. Trenta giorni per avere le risposte necessarie che, dopo i primi 45 giorni di trattativa tra l’azienda e i sindacati, ma anche con il governo al Mise, si fanno sempre più concisi. Una fase amministrativa del colloquio, in vista del prossimo 4 giugno, giorno in cui verranno comunicate le sorti dei quasi 3.000 dipendenti e avviate le procedure di mobilità. Così, adesso, la trattazione tra l’azienda del presidente Marco Tripi, le più importanti sigle sindacali e le istituzioni competenti per territorialità si è spostata al Ministero del Lavoro.

Lo sciopero di sette giorni è indetto da Cisal Comunicazione e ha trovato l’adesione di Confintesa Palermo. “Non c’è più tempo, i lavoratori non ce l’hanno più – spiega Salvo Montevago,  RSU CISAL comunicazione Palermo e segretario provinciale Cisal comunicazione -. Non è più possibile tollerare attese e riflessioni, i lavoratori Almaviva Contact hanno in stragrande maggioranza rifiutato il possibile accordo, in virtù del fatto che attendono da anni l’intervento del governo sulle questioni del loro settore, anni che hanno logorato le loro vite e le loro aspettative. Uno sciopero di una settimana a livello nazionale in tutte le sedi Almaviva vuole lanciare un forte segnale. I lavoratori in questi sette giorni devono prepararsi con iniziative pacifiche e mirate, all’inizio di una rivendicazione impegnativa, ma epocale nel settore”.

A fare da eco a Cisal, anche Confintesa. “È assordante il silenzio del governo regionale e del suo inesistente presidente su una vertenza siciliana che nel numero di lavoratori impattati supera la Fiat di gran lunga – afferma Claudio Marchesini, iscritto di Confintesa Almaviva -. I dipendenti di Almaviva hanno detto no ad accordi a ribasso per sopravvivere altri pochi mesi. Bisogna che le istituzioni intervengano con soluzioni stabili e non tampone, e l’azienda dal suo lato deve immediatamente ritirare le procedure di licenziamento senza condizioni. I grandi committenti come Vodafone, TIM , Wind, Sky, Alitalia ed Enel provino a investire sulle risorse umane invece di spendere milioni di euro in pubblicità”.


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