PALERMO – Dopo il giubbotto di Massimiliano Perricone, viene a galla anche una scarpa di Salvatore Zarcone dalle acque del mare di Palermo dove i due ragazzi di trent’anni sono ancora dispersi. Quello che i familiari dei due giovani definiscono “un incubo” sembra ancora non avere fine: dei due trentenni solo qualche traccia, qualche indumento che nelle ultime ore, il mare che li ha inghiottiti, sta cominciando a restituire.
Complici dei ritrovamenti, le condizioni meteorologiche che stanno facilitando le ricerche condotto dalle motovedette della guardia costiera, dei vigili del fuoco, della guardia di finanza e dei carabinieri. Controlli anche da terra e via aere, ma anche sotto costa con dei gommoni che perlustrano la zona rocciosa. In queste ore i parenti dei due ragazzi, la cui battuta di caccia di domenica scorsa si è conclusa in modo tragico, sono tornati alla capitaneria di porto per riconoscere la scarpa trovata oggi: a ricnoscerla è stato il padre di Salvatore.
Le ricerche, dopo il ritrovamento del corpo senza di vita di Davide Arena, non si sono fermate neanche di notte e continuano a spostarsi verso est, il vasto tratto di mare compreso tra Capo Gallo e Capo d’Orlando viene passato al setaccio anche dai sommozzatori ormai da sei giorni. Ieri si sono aggiunti anche alcuni pescherecci che utilizzano apposite reti.