PALERMO – “Domani sarà l’ultimo giorno di servizio per i commissari per l’emergenza Covid nelle tre aree metropolitane di Catania, Messina e Palermo. Penso che si debbano non solo ringraziare per questi mesi in prima linea, ma che si sarebbe dovuto e si debba avere l’onestà di riconoscere che senza la loro presenza (e quella dei loro uffici) sarebbe stato impossibile raggiungere gli obiettivi di tutela della salute pubblica che sono stato garantiti ai cittadini”. Così l’ex assessore alla Salute della Regione Siciliana, Ruggero Razza, in un post su Facebook.
“Un nuovo modello”
“Ho detto in passato che si è trattato di milioni di prestazioni sanitarie, ma è limitativo affrontare la questione solo in termini numerici o quantitativi. È stato un modello organizzativo innovativo, introdotto nell’ambito di una emergenza pandemica di portata epocale (come dimostrano le immagini ancora oggi diffuse dai media sul caso cinese) – aggiunge -, un modello grazie al quale è stata sperimentata la presa in carico delle persone più fragili, la gestione delle nuove tecnologie e dei processi di digitalizzazione e geo-localizzazione, la medicina di prossimità, gli screening di massa, la vaccinazione per i fragili e i più giovani, il controllo dei porti e degli aeroporti”.
“Sicilia apripista”
Razza poi prosegue: “In Sicilia sono anche state anticipate alcune delle innovazioni oggi previste dal decreto ministeriale che ha approvato gli standard della medicina territoriale. A Pino, Alberto e Renato (ma anche a Marzia per il breve ma intenso periodo in cui ha svolto le stesse funzioni) va riconosciuto di aver lavorato senza sosta e per questo oggi avvertono tanto affetto da parte di chi ha lavorato con loro e sentono il ringraziamento di cittadini e amministratori. Resta forte l’attenzione sul futuro di questa esperienza. Ma oggi non è tempo di parlarne – conclude -. Oggi è il giorno di dire grazie a tre professionisti che escono da questo impegno a testa alta e con la schiena dritta. Grazie anche per questo stile”.