Romeo: "Solidarietà al Papa" | Il Fatto? Farneticazioni" - Live Sicilia

Romeo: “Solidarietà al Papa” | Il Fatto? Farneticazioni”

Le dimissioni del Papa, tutte le reazioni.

Non habemus papam
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PALERMO- “Farneticazioni mentali, invenzioni dei giornali che non meritano neanche di essere commentate”. L’arcivescovo di Palermo, il cardinale Paolo Romeo, definisce così le indiscrezioni pubblicate esattamente un anno fa da “Il Fatto quotidiano” in un servizio che riportava alcune presunte dichiarazioni fatte dal proporato siciliano ad alcuni interlocutori cinesi. Parole che già un anno fa solleverono un polverone e che oggi sono tornate subito in mente alla notizia delle dimissioni di papa Benedetto XVI.

L’articolo, infatti, raccontava di un rapporto riservato arrivato in Vaticano per mano del cardinale colombiano Darío Castrillón Hoyos contenente il resoconto di alcuni colloqui tra Romeo e alcuni interlocutori cinesi durante un viaggio del prelato in Asia. Colloqui che sarebbero dovuti restare riservati ma che sono finiti in una nota giunta, pare, direttamente nelle mani del Pontefice: secondo il rapporto, Romeo avrebbe parlato di contrasti interni alla chiesa e della morte del Santo Padre entro l’anno.

Parole pesanti come macigni, che l’arcivescovo di Palermo smentì all’epoca ed è tornato a smentire oggi, prima della celebrazione eucaristica per i malati tenutasi in Cattedrale nel pomeriggio. ”La storia pubblicata sulle pagine de Il Fatto Quotidiano era ed e’ frutto di farneticazioni mentali: sono solo e soltanto fandonie – ha tuonato Romeo, parlando con i giornalisti – il documento pubblicato dal quotidiano era contraddittorio e inventato di sana pianta. Del resto se fosse stato veritiero Papa Benedetto XVI sarebbe dovuto morire entro 12 mesi, ovvero nel 2012. Sbaglio o siamo nel 2013? Il mio viaggio era autorizzato, ovviamente. Quando ci sono in gioco i beni e la vita della Chiesa, la discrezione è la prima materia”.

Ma il cardinale ha anche approfittato dell’occasione per ringraziare Benedetto XVI della sua visita a Palermo, nel 2010 nella quale “con volto gioioso ha avuto modo di affermare in piazza Politeama ‘che il vescovo di Roma va dovunque per confermare i cristiani nella fede, ma torna a sua volta confermato dalla vostra fede e dalla vostra gioia’”. Romeo non nasconde la propria sorpresa per le dimissioni –“Siamo stupiti per la scelta del Santo Padre. Oserei dire pietrificati. Nessuno se lo aspettava” – ma invita a rispettare la decisione: “Una scelta che merita rispetto e che dimostra il suo profondo amore per la Chiesa. Papa Benedetto XVI aveva detto piu’ volte che se un giorno gli fossero venute meno le forze, avrebbe lasciato la barca di Pietro in mani piu’ salde. Ed e’ quello che sta facendo. Non possiamo entrare nella coscienza del Santo Padre ma dobbiamo limitarci a rispettare la sua decisione”.

E sul possibile identikit sul successore al soglio pietrino, l’arcivescovo ha concluso: “Questo va chiesto allo Spirito Santo. Alla Sicilia, il Santo Padre ha concesso due importanti doni: la beatificazione di padre Pino Puglisi e la visita alla diocesi di Palermo, che era per tutta l’isola. Abbiamo il ricordo di una giornata di fede, di comunione, di fraternita’ molto intensa. Il Papa ha conservato questo ricordo molto vivo. Era commosso quando, andando all’aeroporto, continuava a dire ‘quanta gente, quanti giovani, quante famiglie’. E tutte le volte che mi ha incontrato, mi ha sempre detto ‘Palermo, che bel ricordo di quella visita”.

 


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