Si impicca in cella il giorno dopo il blitz, famiglia chiede di indagare - Live Sicilia

Si impicca in cella il giorno dopo il blitz, famiglia chiede di indagare

Manuela Agosta non aveva ancora 30 anni. Depositato un esposto a Procura e Carabinieri.
CARCERE DI GAZZI
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GAZZI (ME) – Si è impiccata. Nella sua cella. Non aveva ancora 30 anni Manuela Agosta. Martedì notte è stata arrestata per spaccio nell’ambito di un blitz antidroga. È durata meno di quarantotto ore la sua vita da detenuta. L’estremo gesto è arrivato dopo l’interrogatorio di garanzia davanti al gip avvenuto – visto la pandemia- con collegamento da remoto. Pare che la giovane donna piangesse in continuazione, sin dal suo ingresso nella sezione femminile dellistituto penitenziario di Messina/Gazzi. Ieri sera è arrivata la telefonata dai vertici del carcere: “Sua figlia è deceduta, è stata trovata impiccata nella sua cella”. Un dolore infuocato per i genitori che questa mattina hanno depositato un esposto ai carabinieri di Catania e alla Procura della Repubblica di Messina chiedendo che “siano espletate indagini approfondite su tutti contorni della dolorosa vicenda”.

La mamma e papà di Manuela hanno affidato l’incarico all’avvocato Vincenzo Mellia del foro di Catania. Qualora emergessero profili di reato i familiari chiedono di essere informati “di ogni attività istruttoria per l’esercizio dei nostri diritti”. La prima cosa da verificare è se la ragazza ha svolto il previsto colloquio psicologico di primo ingresso. Ma inoltre dietro questa vicenda ci sarebbero stati evidenti e documentati problemi di sofferenza psicologica della ventinovenne. Questa storia merita di essere approfondita. E la famiglia pretende giustizia. Il caso, intanto, ha sollevato il dibattito sulle scelte di applicazione della custodia cautelare in carcere per determinate posizioni e reati. Quello accaduto a Gazzi è il secondo suicidio avvenuto nelle carceri siciliane in pochi giorni. L’altro è avvenuto all’Ucciardone. Forse è tempo di rialzare l’antenne sulla vita dietro le sbarre.


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