Si va verso l'esercizio provvisorio| con la proroga per i precari - Live Sicilia

Si va verso l’esercizio provvisorio| con la proroga per i precari

La finanziaria regionale slitterebbe all'anno prossimo. Il piano di Baccei per i contrattisti.

PALERMO – Esercizio provvisorio, agganciato alla proroga dei precari, i cui contratti scadranno a fine dicembre. E’ l’ipotesi che avanza a Palazzo dei Normanni, dove la sensazione è che maggioranza e governo, sotto stress per il risultato del referendum, non siano nelle condizioni di portare in aula la manovra finanziaria per il 2017 e di approvarla entro il 31 dicembre. In via informale si sta discutendo di un provvisorio di 2 o 4 mesi. La manovra è ancora nei cassetti del governo Crocetta, anche perché si aspetta il via libera alla legge di stabilità nazionale. Poi dovrà essere discussa in giunta e trasmessa dopo l’ok alla Presidenza dell’Ars per l’assegnazione alle commissioni di merito e al Bilancio. Tempi non proprio brevi, insomma.

Di particolare urgenza la norma salva-precari, dopo che la stabilizzazione è saltata. L’accelerazione dei lavori della legge di stabilità, votata nel pomeriggio dal Senato, accelerazione dovuta alla crisi di governo nazionale, ha fatto accantonare tutte le norme aggiuntive, fra cui quella che riguardava la Sicilia e il suo esercito di precari degli enti locali, da anni appesi alle proroghe last minute. L’assessore all’Economia Baccei ha già pronto il piano B, che prevede un paracadute per i precari da inserire nell’esercizio provvisorio, col passaggio del personale a Resais.

“Il governo è già al lavoro per risolvere il problema drammatico delle migliaia di precari siciliani, inclusi gli Aso, i formatori, gli sportellisti e le categorie a rischio di perdere il posto di lavoro”. Lo dice in una nota il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta. “Per effetto della crisi di governo non è stato possibile emendare al Senato la legge di bilancio dello Stato, che consentiva la proroga e conseguentemente autorizzava la Regione ad avviare i processi di stabilizzazione. Lo faremo con legge regionale – afferma Crocetta – la giunta riunita ieri, ha apprezzato un ddl da inserire nella legge di bilancio regionale da approvare entro dicembre 2016 che consente: la proroga, ai sensi della legge nazionale vigente di tutti i precari fino al 31 dicembre 2018; obbligo per i comuni ad assumere nei limiti della pianta organica per le fasce A e B e per il 50% della medesima, le altre fasce; i comuni che si rifiuteranno di assumere i lavoratori, saranno penalizzati attraverso la riduzione dei trasferimenti regionali; la la copertura finanziaria da parte della Regione per tutto il periodo di contratto del lavoratore assunto a tempo indeterminato”. “Il problema più serio, – continua il presidente – è legato alla mancata deroga, per la mancata approvazione degli emendamenti al Senato per i comuni in dissesto. Per i lavoratori di questi comuni stiamo elaborando un’apposita norma da applicare, nel caso in cui la norma nazionale non dovesse rientrare, prima del 31 dicembre 2016, nella legge mille proroghe. Speravamo tanto nella legge di deroga per i comuni in dissesto e in disequilibrio finanziario, ma purtroppo la situazione attuale non ci consente di fare meglio”.

“I precari siciliani possono sperare solo nel presidente Sergio Mattarella. Ormai siamo nella palude dell’immobilismo più assoluto. Dopo il referendum si registra una fase di incertezza totale, con la prospettiva di un futuro negato per sempre a 20 mila lavoratori a tempo determinato in servizio presso le pubbliche amministrazioni della Sicilia”. Lo dichiarano i segretari regionali del sindacato Csa Giuseppe Badagliacca e Nicolò Scaglione. “Con le dimissioni del Governo Nazionale, – aggiungono Badagliacca e Scaglione- viene meno la possibilità della tanto auspicata sinergia di intenti nel trovare una fuoriuscita ai lavoratori precari, adesso il Csa fa appello al Governo Crocetta e all’Ars affinché in assoluta emergenza si attivino per trovare una soluzione entro il 31 dicembre ’16 per scongiurare il peggio. 20 mila famiglie che “sopravvivono” con questo reddito e che garantiscono servizi essenziali alla cittadinanza. Per questo abbiamo chiesto un incontro al Presidente Crocetta e l’Assessore Regionale alle Autonomie Locali Lantieri affinché possano individuare una soluzione entro il 31 dicembre, data quest’ultima non più derogabile”.


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