PALERMO – “Senza manutenzione la vita delle dighe si riduce e le prospettive per gli agricoltori diventano sempre più complicate”.
Lo afferma Coldiretti Sicilia che da giorni segue lo sversamento in mare dell’acqua della diga Trinità, “risorsa che continua a essere dispersa per motivi di sicurezza che viene sempre e comunque prima di tutto. Ma la situazione in prospettiva non è affatto rosea – sostiene Coldiretti Sicilia- per via delle strutture che sono obsolete ovunque e che, così come sta succedendo nel trapanese, presentano e presenteranno problemi per il mancato collaudo”.
Coldiretti, l’intervento
“Non si può vivere sempre con l’emergenza – aggiunge Coldiretti – ma occorre attuare una progettazione adeguata che permetta di avere anche in futuro strutture adatte e compatibili alle colture. Accanto alla progettazione serve una manutenzione ordinaria che eviti lo svuotamento. Il terzo elemento per poter guardare al futuro con maggiore serenità è la connessione, quindi strutture adeguate”.
“Sono tre elementi semplici – sottolinea Coldiretti – che permetteranno di affrontare gli investimenti degli agricoltori. Un imprenditore agricolo che impianta un vigneto o un frutteto, per esempio, deve sapere che potrà irrigare e non affidarsi solo alla Divina Provvidenza. Non c’è più tempo per soluzioni articolate che non centrano il problema che, ripetiamo si basa solo su tre punti: progettazione, manutenzione e connessione”.