Sulle riserve di acqua potabile “prepariamoci a un’altra estate critica”, avverte il segretario generale dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale, Marco Casini, spiegando che al momento “la proiezione più probabile per i mesi estivi” indica il passaggio della “severità idrica da media ad alta” per cui richiama “sulla necessità di attuare fin d’ora misure per far fronte a possibili situazioni di crisi”. Casini indica che “la gestione dell’intero ciclo delle acque deve essere resa più efficiente il prima possibile” ed elenca una serie di azioni da mettere in campo che investono settori diversi.
“Può anche darsi che su alcuni territori sia fondamentale arrivare a questo”. Così il ministro il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto a “24 Mattino su Radio 24” alla domanda su possibili razionamenti dell’acqua. Al momento, ha precisato il ministro, “nessuna decisione di razionamento, ma io credo che dopo un giro di confronto con tutti i grandi consorzi che gestiscono le dighe, con i gestori del sistema idrico integrato nazionale, si debbano tirare le somme e può anche darsi che su alcuni territori sia fondamentale arrivare a questo”.
La necessità di efficientare l’uso delle acque
“La gestione dell’intero ciclo delle acque deve essere resa più efficiente il prima possibile, partendo da un monitoraggio puntuale e continuo delle grandezze idrologiche, dello stato dei suoli e degli usi dell’acqua che consenta di mettere in relazione gli eventi climatici con i suoi effetti e quindi di pianificare azioni di mitigazione a breve, medio e lungo periodo” spiega l’Autorità di Bacino in una nota sulla riunione dell’Osservatorio permanente sull’utilizzo delle risorse idriche. Fra le azioni da mettere in campo, secondo il segretario generale dell’Autorità, “è necessario sensibilizzare immediatamente tutti gli utenti a un utilizzo più parsimonioso dell’acqua durante tutto l’anno”.
“Perdite nelle reti non più tollerabili”
È indispensabile quindi intervenire sulle reti idriche, perché “perdite anche superiori al 40% della risorsa non sono più tollerabili”, ed aumentare la ridondanza negli schemi idrici. Bisogna poi aumentare notevolmente le capacità di accumulo dell’acqua piovana liberando dai sedimenti gli invasi esistenti e costruirne di nuovi, anche di piccole dimensioni, laddove necessario, incluso l’accumulo delle acque di pioggia nelle città. È necessario poi, spiega l’Autorità, “rivedere la produzione di colture particolarmente idrovore, implementare il recupero delle acque reflue ad uso agricolo, efficientare maggiormente l’utilizzo delle acque in agricoltura (agricoltura 4.0), fino alla messa in campo di impianti di desalinizzazione”.
“Siccità un fatto strutturale”
Tutti interventi, spiega Casini, “da attivare nell’immediato, anche se alcuni inseriti in un’ottica di più lungo periodo, a prescindere da precipitazioni che potrebbero o meno esserci nei prossimi mesi. La siccità meteorologica non è più un fatto emergenziale, ma strutturale, ed è necessario un tavolo congiunto che coinvolga tutti gli attori istituzionali, dai ministeri, alle Autorità di bacino, alla Protezione civile, ai Consorzi di bonifica, alle Regioni e agli enti locali, fino agli Istituti di ricerca”. La carenza di acqua ha effetti negativi sui sistemi idrici (siccità idrologica), sul suolo e sulle colture (siccità agricola) e sui sistemi socio-economici e ambientali (siccità socio-economica e ambientale).