La battaglia di Seesicily: ingiunzioni di pagamento alla Regione - Live Sicilia

La battaglia di Seesicily: ingiunzioni di pagamento alla Regione

Conferma a LiveSicilia dell'avvocato Mandalà: "Le imprese hanno iniziato il recupero delle somme nei confronti della Regione”

PALERMO – Seesicily si trasforma in battaglia, non solo politica. Mentre i vertici del Turismo notificano provvedimenti di recesso dai contratti stipulati con le strutture alberghiere, le imprese hanno dato il via alle ingiunzioni di pagamento. A confermarlo a LiveSicilia è l’avvocato Giuseppe Mandalà, che spiega come alcune strutture turistiche si siano rivolte a lui “per iniziare il recupero delle somme nei confronti dell’amministrazione regionale”. LEGGI ANCHE Schifani: “Verifiche in corso”

Tutto inizia durante la pandemia

“Nel periodo Covid – spiega l’avvocato Mandalà – la Regione aveva attivato numerosi contratti con i quali metteva a disposizione dei voucher e si impegnava a sostenere le aziende. Sulla base di questi contratti le aziende mettevano a disposizione una serie di servizi alberghieri bloccando la disponibilità di numerose settimane. La Regione si era impegnata a pagare un corrispettivo entro una certa data, previa emissione di fattura”.

Dal punto di vista pratico, il piano di sostegno turistico si è trasformato in un provvedimento fantasma.

“All’emissione delle fatture – racconta ancora il legale – non è seguito il pagamento da parte della Regione e alcune aziende hanno attivato l’ingiunzione di pagamento. Di tutta risposta i vertici del Turismo hanno risposto con un recesso su un contratto che aveva già prodotto effetti: la Regione doveva pagare un corrispettivo, si era impegnata”.

Contenzioso in divenire

Alcune aziende turistiche, come anticipato, si sono rivolte all’avvocato Mandalà. Tra queste, per esempio ce n’è una che ha ottenuto un’ingiunzione di pagamento da 200mila euro. “La Regione ritiene di non dover pagare – confida il legale – ma il contratto parla molto chiaro”.

Ne consegue che, secondo la ricostruzione giuridica di Mandalà, “il fatto che le prestazioni messe a disposizione siano state fruite tutte o in parte non dipende dagli alberghi”. E quindi la palla passa proprio ai vertici della burocrazia. LEGGI ANCHE: Revoca SeeSicily, Auteri (FdI): “Azione gravissima, Schifani intervenga”

Si infiamma il piano politico

I vertici di Fratelli d’Italia hanno fatto quadrato attorno all’operato degli assessori che hanno guidato il Turismo, da Pappalardo a Francesco Scarpinato. I meloniani hanno lanciato un messaggio a Schifani, invitandolo a modificare il modo con cui ha affrontato le questioni, anche spinose, che sono venute fuori dalle verifiche, fino a questo momento interne, dell’operato degli assessori. FdI chiede di separare il piano politico dell’indirizzo da quello dell’atto amministrativo, portato avanti dai burocrati. Hanno chiesto un intervento di Schifani, che ha risposto annunciando che gli uffici “provvederanno ad assumere le dovute informazioni con l’obiettivo di poter restituire la serenità agli albergatori che rappresentano certamente un tassello importante per l’economia turistica dell’Isola. Tra l’altro, più volte, in occasioni pubbliche ho sempre apprezzato l’attività del precedente governo per quanto riguarda le attività promozionali messe in campo dall’assessorato al Turismo”. LEGGI: SeeSicily, FdI fa quadrato e manda un messaggio a Schifani

La questione, però, è tutt’altro che risolta. Proprio domani potrebbe piombare in aula l’emendamento sulla gestione dei Beni Culturali, che passa anche da quell’algoritmo turistico, meloniano e Schifaniano, con la benzina sul fuoco gettata da Cateno De Luca. Proprio mentre le imprese alberghiere iniziano a battere cassa.


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