Sicilia a Cannes: c'è un verbale, da un anno si indaga sul Turismo

Sicilia a Cannes: c’è un verbale, da un anno si indaga sul Turismo

Su cosa sta lavorando la Procura di Palermo

PALERMO – Non c’è solo il fascicolo sulle spese della Regione siciliana a Cannes. Un’inchiesta c’era già e va avanti da mesi in gran segreto. La Procura di Palermo da quasi un anno indaga sulla gestione dei fondi da parte dell’assessorato al Turismo.

Un’indagata sarebbe divenuta accusatrice. Ed è iniziato il lavoro dei pubblici ministeri per trovare i riscontri ed accertare se un comitato di affari si sia mosso nei palazzi regionali.

La vicenda dell’evento “Sicily, Women and Cinema”, esplosa con il decreto regionale che ha dato il via libera alla spesa di 3,7 milioni per bissare la presenza siciliana al festival cinematografico costata 2,2 milioni l’anno scorso, è andata ad ingrossare il lavoro della Procura iniziato nel marzo 2022 con l’arresto della trombettista Marianna Musotto.

La musicista avrebbe gonfiato i costi dichiarati nel preventivo presentato all’assessorato per un progetto in modo da ricavare 50.000 euro da girare all’allora assessore Manlio Messina. Nelle sue intenzioni avrebbe dovuto essere un regalo per Messina o per il suo partito, Fratelli d’Italia.

Il piano si sarebbe scontrato prima con il no di Raoul Russo, allora capo della segreteria tecnica dell’assessore, coordinatore del partito di Giorgia Meloni a Palermo, oggi senatore, e poi dello stesso assessore. A ricostruire l’intera vicenda è stato Russo in una una denuncia presentata ai carabinieri.

Musotto è stata interrogata dal giudice per le indagini preliminari Clelia Maltese, dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dai sostituti Claudia Ferrari e Andrea Zoppi. Non ha alcuna intenzione di vestire i panni del capro espiatorio. Qualcun altro traccheggiava e ad un certo punto avrebbe deciso di “sacrificarla” per sventolare il vessillo della legalità. Chi? Il suo interrogatorio è zeppo di nomi e cognomi, anche di peso, siciliani e romani, da cui sono partite le indagini.

Nella sua difesa la musicista ha sì ammesso le contestazioni, ma anche ricostruito rapporti e frequentazioni con politici e artisti che sarebbero all’origine della vicenda. Non ha alcuna intenzione di rimanere l’unica a pagare il conto.

Risentimento o è tutto vero? Mentre i pm indagavano ecco spuntare il caso Cannes parte II. A Manlio Messina è subentrato l’assessore Francesco Paolo Scarpinato che ha proposto per il secondo anno la presenza siciliana a Cannes.

Servono tanti soldi: oltre 900 mila euro per l’allestimento di “Casa Sicilia” all’hotel Majestic, 311mila euro per lo “shooting” fotografico affidato a Moja, 511 mila euro per “animazioni, conferenza stampa e consumi”, 306 mila per i pannelli pubblicitari e quasi 800 mila euro di manodopera, 30 mila per l’accoglienza degli ospiti della Regione siciliana.

Il tutto affidato alla società lussemburghese “Absolute blue” di Patrick Nassogne (fa anche il fotografo, nome d’arte Moja) con procedura negoziata senza previa pubblicazione del bando. La società ha i diritti di esclusiva del format “Women and Cinema” e degli eventi di comunicazione e promozione a Cannes.

La Procura guidata da Maurizio de Lucia valuterà se sussistono estremi per contestare il reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente. Non solo: stanno verificando se esista un collegamento con i fatti riferiti dalla musicista. Alcuni nomi si ripetono.

E non sarebbe l’unico filone. Fari accesi sui sponsorizzazioni e campagne promozionali sui media nazionali. Senza contare che anche il procuratore regionale della Corte dei Conti Pino Zingale ha aperto un’indagine per valutare eventuali profili di danno erariale.


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