PALERMO – I conti sui guariti dal Coronavirus in Sicilia non tornano. Il dirigente generale dell’assessorato regionale alla Sanità, Mario La Rocca, sta per spedire una circolare alle Aziende sanitarie provinciali in cui chiede di “aggiornare il numero degli attualmente positivi tenendo conto dei guariti”.
La Sicilia con 227.578 casi è al primo posto in Italia per numero di attualmente positivi al virus. Quasi il doppio della Lombardia, molto più popolosa della nostra Isola, che si ferma a 124.825.
Regioni come Piemonte ed Emilia Romagna, che si avvicinano per numero di abitanti alla Sicilia, contano rispettivamente 44.445 e 32.604 attualmente positivi.
A stonare è anche il rapporto fra il totale dei contagiati dall’inizio della pandemia e i guariti. In Sicilia i positivi al Covid sono stati meno di quelli delle tre regioni prese a riferimento. Insomma è come se i siciliani facessero più fatica a guarire dei connazionali.
I guariti vengono comunicati dalle Asp siciliane alla Regione, che li gira all’Istituto superiore di sanità e al ministero della Salute. E la Sicilia resta in cima alla graduatoria su questo dato, che serve per le statistiche ma non incide sulle scelte di contenimento epidemiologico.
La Rocca è certo che si tratti di un mancato aggiornamento dei dati. Ancora una volta i numeri fotografano la situazione: “La provincia di Palermo ha circa 16 mila attualmente positivi. Eppure vi abita il 20 per cento dell’intera popolazione siciliana. Non è possibile che il totale degli attualmente positivi sia di 227.578 soggetti”.
Stesso discorso può essere fatto per la provincia di Catania, dove l’ufficio del commissario Covid di Catania parla di 12.946 attualmente positivi e di dati “allineati” dopo avere accumulato dei ritardi “a dicembre e gennaio, ma ora ampiamente superarti”.
Da qui la necessità di inviare la circolare a tutte le Asp: i dati epidemiologici vanno aggiornati. Il tono sarà perentorio, da richiamo formale. La circolare arriva all’indomani della chiusura delle indagini da parte della Procura di Palermo sui falsi dati Covid. Nulla a che vedere con il dato dei guariti che non fanno parte delle presunte falsificazioni. Di certo, però, il sistema del caricamento dei dati in Sicilia non ha girato al meglio.
Il peggio è passato, ma ad esempio si continua ad assistere alla comunicazione in ritardo di decessi avvenuti nelle settimane scorse. Accade in Sicilia e nel resto d’Italia, si giustificano in assessorato. Stare dietro al bollettino giornaliero è complicato, tenendo conto che i dati arrivano da realtà periferiche e non sempre si possono rispettare i tempi.
Non è un caso che le Regioni hanno inviato al Governo nazionale la proposta di eliminare le comunicazioni del bollettino quotidiano sui dati Covid. Il monitoraggio sull’incidenza della pandemia e occupazione dei posti letto ospedalieri dovrebbe diventare settimanale.