Sicilia, il Covid sale: altri comuni in zona arancione - Live Sicilia

Sicilia, il Covid sale: altri comuni in zona arancione

L'ordinanza del presidente Musumeci.

L’ultima notizia di una giornata siciliana sul fronte del Covid è il cambio di colore. Recita una nota di Palazzo d’Orleans: “I Comuni di Butera (in provincia di Caltanissetta), Barcellona Pozzo di Gotto, Fiumedinisi, Gualtieri Sicaminò, Milazzo e San Filippo del Mela (in provincia di Messina), da venerdì 24 dicembre a venerdì 31 dicembre (compreso) saranno in “zona arancione”. Lo prevede l’ordinanza appena firmata dal presidente della Regione Nello Musumeci, su proposta del dipartimento regionale Asoe. Le misure restrittive antiCovid sono attualmente in vigore (fino al 27 dicembre) anche a Castrofilippo (Agrigento), Marianopoli (Caltanissetta), Motta Sant’Anastasia (Catania), Terme Vigliatore e Scaletta Zanclea (Messina)”. E’ un dispaccio che conferma il trend della salita dei contagi anche nell’Isola. E’ pure vero, citiamo qualche buona notizia, che nessuno tra i casi di Omicron scoperti a Palermo presenta sintomi gravi.

L’allarme del Dasoe

Anche il bollettino del Dasoe è uno squillo d’allarme, alla vigilia del Natale.  Tra il 13 e il 19 dicembre, in Sicilia, si è registrata una nuova e importante crescita del contagio con un incremento di oltre il 44 per cento dei nuovi casi (pari a 9.147) positivi al Covid rispetto alla settimana precedente. C’è stato un incremento di ospedalizzazioni settimanali (330) con ricadute sulla prevalenza di occupazione dei posti letto in area medica, in crescita rispetto alla settimana precedente. L’80% degli ospedalizzati risulta non vaccinato o con ciclo di vaccinazione incompleto. Un aspetto drammatico e risaputo.

Il bollettino di oggi

Il bollettino quotidiano regionale registra 1.410 i nuovi casi a fronte di 35.091 tamponi processati. Palermo ha 203 novi casi, Catania 386, Messina 193, Siracusa 180, Ragusa 57, Trapani 144, Caltanissetta 152, Agrigento 11, Enna, 124. Aumentano anche i ricoveri nei reparti ordinari e in terapia intensiva (I NUMERI QUI).


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