“Gli impresentabili del Pd: perché abbiamo rotto in Sicilia” - Live Sicilia

“Gli impresentabili del Pd: perché abbiamo rotto in Sicilia”

Giuseppe Conte, ex presidente del Consiglio e leader del M5S spiega a LiveSicilia i retroscena della rottura col Pd in Sicilia
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ROMA – “Troviamo francamente imbarazzante la loro insistenza nel voler infilare candidati impresentabili nelle liste. Il fatto che una personalità del valore di Caterina Chinnici abbia dovuto richiamare il Pd all’ordine sulla necessità di escludere dalle liste persone con procedimenti penali pendenti è indicativo della degenerazione in atto”. Giuseppe Conte, ex presidente del Consiglio e leader del M5S spiega a LiveSicilia i retroscena che hanno portato alla rottura col Pd in Sicilia in una lunga intervista. Dall’agenza Draghi al braccio di ferro sugli impresentabili. Con un retroscena inedito: ha sentito Caterina Chinnici.

Quali sono i motivi che hanno portato alla rottura col Pd in Sicilia?
 
“Sono sotto gli occhi di tutti: il Pd ha tradito in un solo mese un lungo percorso fatto insieme. A Roma ha scelto l’agenda Draghi rinnegando le lotte sociali e per l’ambiente: anche per questo ha fatto orecchie da mercante rispetto all’appello del Movimento per un’agenda essenziale per risolvere le urgenze del Paese. Poi ancora peggio: ha tentato furbescamente di scaricare su di noi la colpa di tutte le calamità nazionali puntando sul fatto che sotto quest’urto saremmo spariti a livello nazionale e in Sicilia avrebbero sfruttato ancor meglio i nostri voti. Il resto è cronaca di questi giorni: troviamo francamente imbarazzante la loro insistenza nel voler infilare candidati impresentabili nelle liste. Il fatto che una personalità del valore di Caterina Chinnici abbia dovuto richiamare il Pd all’ordine sulla necessità di escludere dalle liste persone con procedimenti penali pendenti è indicativo della degenerazione in atto”.

Perché è una questione cruciale per voi?
“Non possiamo candidare in Parlamento figure antimafia come Scarpinato e de Raho e poi accettare impresentabili in lista. Non possiamo prestarci a fare la foglia di fico del Pd per coprire logiche da vecchia politica, sacrificando i nostri principi”.
 
 Perché arrivare a quattro giorni dalla presentazione delle liste per una decisione che poteva essere assunta prima?
 
“Questo dimostra che fino all’ultimo il Movimento 5 Stelle ha tentato di tenere vivo il percorso avviato con le primarie, nonostante le tante e gravi scorrettezze del Pd di quest’ultimo mese. Quando abbiamo constatato che da giorni nel Pd erano evidentemente più dediti ad assicurarsi posti in lista e pacchetti di voti che alla difesa di valori come la legalità e l’etica pubblica abbiamo dovuto prenderne atto. Sono brutti segnali che non danno garanzie sul percorso futuro. Non erano questi i patti, non era questa la prospettiva comune su cui si sono celebrate le primarie”.
 
Ieri ha sentito Caterina Chinnici?
 
 “Sì, è stato un bel colloquio. Le ho ribadito la stima per la sua figura, per i temi che ha posto per giorni senza essere ascoltata e il rammarico per la situazione in cui si è trovata suo malgrado per le scelte del Pd, da giorni fermo sull’inserimento in lista di candidati impresentabili”.

Alle ultime politiche, quasi un siciliano su due ha votato, almeno in una scheda, il M5S. Fu un plebiscito, ma il M5S era quello delle origini. Pensate che sia possibile riconquistare quell’elettorato?
 
“Gli elettori hanno ricevuto ampia dimostrazione che il Movimento è una forza politica che non transige sui valori e che ha preso impegni e li ha mantenuti: il Reddito di Cittadinanza per non lasciare nessuno indietro, il taglio dei privilegi della politica, il contrasto alla corruzione. Queste conquiste vanno difese e solo il Movimento 5 Stelle resterà in trincea a farlo. E poi ci sono gli obiettivi futuri, temi su cui solo il Movimento può dare garanzie ai cittadini. Sulla disoccupazione vogliamo rafforzare il percorso che in un anno e mezzo, grazie all’ultima manovra del Conte II, ci ha permesso di far ottenere un contratto di lavoro a 1,8 milioni di cittadini grazie agli sgravi per le imprese di Decontribuzione Sud e alle misure per giovani e donne. C’è da affrontare il tema degli stipendi da fame, con il salario minimo da 9 euro l’ora. Vanno poi date risposte immediate ai giovani: aiuti per l’acquisto della casa e gli affitti”.

Qual è la sua opinione sulla candidatura di Renato Schifani alla guida del centrodestra?
 
“È una candidatura improponibile, che offende la Sicilia. Dalle sue posizioni politiche alle vicende giudiziarie, per ultima la vicenda Montante, per noi è il peggio che la politica possa proporre ai cittadini. Ma proprio per questo la risposta al centrodestra deve essere forte e coerente, improntata a valori di legalità, etica pubblica e giustizia sociale. E su questo siamo l’unica forza politica davvero credibile. Con Nuccio Di Paola garantiremo correttezza, cambiamento e schiena dritta”.
 
La legge elettorale consente, dopo il voto, che si formino maggioranze di governo anche eterogenee. Ritroveremo il M5S alleato di qualche partito che oggi contrasta? Che impegno assume?
 
“Stiamo dando l’esempio con questa scelta. I cittadini possono guardare al Movimento e stare sicuri di una cosa: dove ci siamo noi, dove governiamo noi, le priorità sono la lotta al malaffare, il contrasto delle disuguaglianze e dell’inquinamento, il rilancio socioeconomico dei territori più in sofferenza”.


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