Sicilia, il 'boom' al quinto anno e i sospetti sulle 'scuole-diplomificio'

Sicilia, il ‘boom’ al quinto anno e i sospetti sulle ‘scuole-diplomificio’

I retroscena delle verifiche che hanno fatto scattare le revoche

PALERMO – Un boom di iscrizioni al quinto anno, un boom di diplomati, tutti dopo aver pagato la retta ai vertici degli istituti privati. È questo il primo indizio che ha fatto alzare le antenne durante le ispezioni del ministero che hanno portato alle prime revoche delle licenze, nel corso di rigorosi controlli.

Ecco il quadro, nelle parole dell’assessore regionale all’Istruzione Mimmo Turano, che ha coordinato le verifiche insieme ai vertici dell’Ufficio scolastico regionale. “Ma gli accertamenti – tiene a sottolineare l’assessore – hanno consentito di appurare che numerose scuole private funzionano egregiamente”. (foto d’archivio)

Il boom e i sospetti

“Alcune classi ci hanno messo in allarme, monitorando l’andamento dei corsi abbiamo scoperto che al quinto anno cresceva a dismisura il numero degli adulti che si iscrivevano e conseguivano il diploma”. L’assessore Turano parte dalle prime fasi dei controlli a tappeto iniziati dopo l’accordo di collaborazione col ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.

Le irregolarità

Controlli rigorosi, “ci siamo attenuti all’esito delle verifiche”, aggiunge Turano. Le relazioni degli ispettori ipotizzano irregolarità in 40 corsi su 45 nei 20 istituti passati al setaccio. In pratica, in pochi mesi, gli studenti sarebbero riusciti, pagando, a recuperare anni di bocciature.

Per quattro corsi sono già stati firmati i decreti di revoca dell’accreditamento, ad altri 20 istituti sono state trasmesse le comunicazioni di revoca, mentre ulteriori 10 provvedimenti sono in corso di definizione.

L’inchiesta della Procura

Prima dell’inizio dell’estate, Turano aveva trasmetto alle procure di Agrigento, Trapani e Palermo il dossier sulle scuole paritarie. I proprietari rischiano sanzioni amministrative nei casi meno gravi, ma le verifiche potrebbero estendersi anche ai professori reclutati, spesso a fronte di corrispettivi irrisori per “fare punteggio”. La controprestazione consisterebbe in possibili false attestazioni, anche sulla presenza degli studenti alle lezioni.

E poi ci sono le verifiche sugli esami di maturità, sull’operato delle commissioni e sul regolare svolgimento delle prove.

Turano: “Ci sono scuole eccellenti”

Complessivamente, gli ispettori hanno controllato 68 istituti, dei quali circa 20 presenterebbero possibili irregolarità. “Abbiamo trovato anche scuole che funzionano perfettamente e rispettano tutti i parametri – commenta l’assessore regionale all’Istruzione -. L’indagine è stata portata avanti a garanzia delle scuole serie, che lavorano correttamente e producono un grande servizio”.

“Il diploma – insiste Turano – si consegue studiando con sacrificio ed esclusivamente per motivi di merito. È importante garantire la formazione degli studenti e continueremo a vigilare – conclude l’assessore – sul rispetto delle leggi”.


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