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L’insostenibile leggerezza dell’essere…deputato: + 10.700 €

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12 Febbraio 2023, 05:45

2 min di lettura

PALERMO – L’insostenibile leggerezza dell’essere deputato in Sicilia si può leggere tra le righe di quella paginetta che sblocca un aumento da 10.700 euro/anno per ciascuno di loro: totale 750mila euro. Un romanzo che si è consumato nottetempo, tra gli strapuntini di una finanziaria inciucista che farebbe impallidire gli anni d’oro delle spartizioni mimetizzate tra gli schieramenti.

Ma è sul filo di quegli 890 euro in più al mese che bisogna ricostruire l’essenza di una casta non al di sopra della legge – che prevede l’adeguamento all’Istat – ma lontana dal concetto di opportunità. In un momento in cui famiglie, dipendenti pubblici e imprenditori si stanno confrontando con una crisi senza precedenza e senza ristori concreti.

Il blitz tra le sagre

È al culmine di una finanziaria ammorbidita con un patto di non belligeranza con l’opposizione, irrorato con sagre, fuochi d’artificio e paste di mandorla, che i deputati regionali, “poveri” degli 11.100 euro al mese, hanno deciso di “adeguarsi” all’inflazione e toccare quota 12mila euro al mese.

E così, poco dopo le tre di notte, avviene il “colpaccio”, cioè l’adeguamento. In ballo c’era un emendamento abrogativo di una norma, per evitare gli aumenti.

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Il “matrimonio” anomalo

All’Ars si costituisce un asse anomalo, Fratelli d’Italia segue le direttive nazionali e prova a boicottare gli aumenti con il Movimento 5 stelle. Gianfranco Miccichè e pezzi del governo difendono i soldi in più per la deputazione. Ma il colpo di scena arriva con la scelta della pattuglia di De Luca di non votare lo stesso emendamento che avevano proposto: 7 voti che finiscono nel mirino di Fratelli d’Italia e Movimento 5 stelle.

“I sette di De Luca hanno staccato la scheda – dice a LiveSicilia Giusy Savarino, FdI – avrebbero potuto consentire di abrogare gli aumenti, quindi sono stati inopportuni”.

De Luca reagisce

De Luca ha ricambiato accusando Nuccio Di Paola, leader del M5S, di aver partecipato al consiglio di presidenza che aveva approvato il bilancio con la previsione degli aumenti Istat delle indennità. Lo scontro tra votanti e oppositori prosegue per alcuni giorni, poi tutto torna nel silenzio, che rievoca la mossa dell’urna segreta. Ma soprattutto, l’irrilevanza di una valutazione dell’opportunità di un atto, mentre chi affronta la vita fuori da quel palazzo, grondante di potere, è in ginocchio. In tempi di crisi, per essere casta, è sufficiente “poterla fare”, un’insostenibile leggerezza da 10.700 euro l’anno in più. È un atto “dovuto”. (direttore@livesicilia.it)

Pubblicato il

12 Febbraio 2023, 05:45

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