PALERMO – Il Pnrr, la grande occasione di ripresa dopo il dramma sanitario ed economico della pandemia, rischia di restare a terra in Sicilia per via dell’assenza di tecnici preparati negli enti locali, uno degli ingranaggi fondamentali del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il tema è stato al centro di un incontro al Teatro Massimo di Palermo, organizzato dalla presidenza del Consiglio per avvicinare il Pnrr alle aziende, alla scuola e agli enti locali. Tra i presenti il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, e il vice presidente della Regione Siciliana, Gaetano Armao.
La richiesta d’aiuto dei Comuni
“Stiamo utilizzando tutti i progetti compatibili ma se vogliamo utilizzare tutte le risorse abbiamo bisogno di altro personale – è la premessa del sindaco di Palermo e presidente di Anci Sicilia Leoluca Orlando -. Il governo ha già inviato 17 unità e 7 alla Città metropolitana a tempo determinato per tre anni e ha consentito ai Comuni di fare ricorso a consulenti esterni”. Sullo sfondo resta, come un macigno sui Comuni, il problema finanziario: “In Sicilia abbiamo circa 100 comuni in dissesto e un terzo dei comuni ha appena approvato il bilancio 2021. Questa indicazione merita che ci sia un accompagnamento da parte del governo nazionale per consentire di spendere al meglio e nei tempi previsti le risorse”.
Il “paradosso” dei Comuni in dissesto
Il “paradosso”, altrimenti, come ammesso dallo stesso ministro del Lavoro, sarebbe quello di un Pnrr che non corre in sostegno dei Comuni in difficoltà. “Sappiamo che c’è bisogno di un supporto agli enti locali, fondamentale per la realizzazione del Pnrr, quindi non è solo interesse dei Comuni ma anche del governo nazionale che ci siano le condizioni per fare quella famosa messa terra di cui si parla sempre e che si realizza anche con dotazione di personale adeguato”, ha affermato il responsabile del ministero del Lavoro. “Questo vale anche per i Comuni in dissesto. Anche perché se non fosse così si determinerebbe un paradosso, cioè che i Comuni che sono più in difficoltà e quindi quelli che hanno più bisogno di investimenti alla fine sarebbero tagliati fuori dagli investimenti. Questo paradosso andrà in qualche modo superato”. Al lavoro il ministero degli Interni e quello all’Economia, “hanno manifestato disponibilità ad affrontare questo nodo”. Orlando poi conclude: “Credo che nei prossimi giorni si farà un passaggio in questo senso”.
Armao: “Roma sblocchi il turnover”
Nel grande sogno del Pnrr ha un ruolo anche la Regione e così Armao, che guida l’assessorato all’Economia, lancia un messaggio all’esecutivo Draghi: “Siamo pronti a intervenire, Roma si accolli la responsabilità di modificare l’accordo del 14 gennaio 2021 che, per consentire operazioni di riequilibrio finanziario che abbiamo realizzato, ha bloccato il turnover della Regione”. “Senza un turnover abbiamo difficoltà sul piano amministrativo – argomenta Armao -. Il presidente Musumeci ha più volte richiesto al presidente Draghi e al sottosegretario Garofoli di togliere questo blocco. Il governo ha approvato un odg presentato in Parlamento. C’è una condivisione e bisogna intervenire. Ho scritto due giorni fa a Garofoli spiegando come sia necessario eliminare questo blocco”. Tutto questo senza perdere di vista il combinato disposto del Pnrr con i fodni europei: “Per la prima volta parte, assieme al Pnrr, anche la programmazione europea ed è, per questo, necessario un coordinamento. C’è poi il tema del rafforzamento burocratico dell’amministrazione – ancora Armao -, senza un sistema funzionante rischiamo di non raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati”.
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