SIRIA – Non si fermano i bombardamenti in Siria, nonostante la tregua richiesta dall’Onu: il governo continua i suoi attacchi. Intanto a Damasco gli attentati scuotono la città. Soltanto oggi le vittime in tutto il paese sono state 68 e la tensione sembra non scendere.
Secondo gli Lcc, i Comitati locali di coordinamento dell’opposizione, le vittime di un bombardamento aereo ad Aleppo sarebbero 15, sette delle quali appartenenti alla stessa famiglia: l’aviazione governativa ha sganciato due bombe nel quartiere di Maadi. Il tipo di bomba usata è quella a barile, riempito di esplosivo e frammenti di metallo per creare maggiori danni. Sul posto anche decine di feriti.
Vicino Damasco, ad Hajar al Aswade, un attentato effettuato da “terroristi”, come riporta l’agenzia governativa Sana, ” ha ucciso 8 persone su un autobus. E alle 11 e 30 di stamattina (ora locale) in un altra zona della città una macchina piena di esplosivo: i testimoni hanno dichiarato che l’autobomba si trovava sulla Rawda street, a circa 200 metri da una stazione di polizia e una sede del partito Baath al potere.
Sempre a Damasco, le periferie settentrionali di Harasta, Irbin, Zamalka e Barzeh sono state bombardate dall’aviazione. In totale si tratterebbe di 34 missioni in sole 3 ore, sparse per tutto il paese: la più massiccia azione di repressione contro i ribelli registrata fino ad oggi.Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon ha dichiarato di essere deluso e ha affermato che la crisi non può essere risolta con l’utilizzo delle armi e lo spargimento di sangue.
La tregua richiesta e ufficialmente accordata, seppur mai attuata, per la festa islamica del Sacrifico è iniziata da 5 giorni: le vittime accertate sono 420 e non si esclude che il numero possa crescere. Il regime del presidente siriano Bashar al-Assad continua a massacrare i ribelli, e la crisi siriana non sembra avere una soluzione. L’inviato speciale dell’Onu e Lega Araba Lakhdar Brahimi ha sottolineato l’importanza della dichiarazione di Ginevra e ha ripetuto che la crisi in Siria è estremamente pericolosa, la situazione è difficile e sta peggiorando.