"Soldi presi all'ente per disabili"| Inchiesta e sequestro per Rizzotto - Live Sicilia

“Soldi presi all’ente per disabili”| Inchiesta e sequestro per Rizzotto

L'ex deputato Toni Rizzotto

L'ex deputato e un collaboratore si sarebbero appropriati di 500 mila euro. Indagati per peculato

PALERMO – I soldi, 500 mila euro, sarebbero finiti nelle tasche dell’ex deputato regionale Toni Rizzotto nella qualità di presidente dell’Isfordd e in quelle del “responsabile esterno operazioni” dell’ente di formazione professionale.

Il giudice per le indagini preliminari Guglielmo Nicastro, su richiesta della Procura della Repubblica, ha ordinato il sequestro preventivo della somma.

Entrambi sono indagati per peculato. Rizzotto si sarebbe appropriato di 32.500 euro dell’istituto di formazione per disagiati e disadattati sociali. Molto più elevata la cifra contestata all’ex deputato in concorso con il quarantacinquenne Alessandro Giammona – oltre 456 mila euro – che si sarebbe auto liquidato, grazie alla password fornitagli da Rizzotto, sebbene “in assenza di qualunque rapporto lavorativo formalizzato con l’Ente”. Non era neppure sotto contratto.

L’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dal sostituto Claudia Ferrari si basa sugli accertamenti del Gruppo tutela mercato Beni e servizi del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Palermo.

Nel 2017 Livesicilia aveva anticipato l’esistenza di un’indagine nata dall’esposto di alcuni dipendenti che, rimasti senza stipendio per sei mesi e pure senza Tfr, si erano dimessi per giusta causa. Il Servizio gestione dell’assessorato regionale alla Formazione revocò i finanziamenti all’ente che tra il 2012 e il 2015 aveva ricevuto un milione e mezzo di fondi europei stanziati per l’Avviso 20 (percorsi formativi per il rafforzamento dell’occupabilità e dell’adattabilità della forza lavoro siciliana) e per il Prof (Piano regionale offerta formativa). Una decisione estrema presa dopo avere chiesto invano i rendiconti all’ente con sede a Palermo, in via Val di Mazara. Rizzotto chiese pure di essere sentito dai pm, ai quali disse di non sapere degli ammanchi di denaro visto che si era dimesso dalla carica di presidente.

Rizzotto, eletto a Palermo alle ultime regionali nella lista FdI-Noi con Salvini, è stato per mesi l’unico leghista all’Ars (il gruppo della Lega è stato costituito da qualche giorno). Quindi aveva aderito al gruppo Ora Sicilia e a gennaio scorso è decaduto. La Corte d’appello di Palermo, accogliendo i ricorsi di Mario Caputo e Marco Briguglio, ha stabilito che era ineleggibile perché non si era dimesso dall’Issford entro 90 giorni dal termine della precedente legislatura. Al suo posto all’Ars è subentrato Mario Caputo.


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