Solidarietà alla fermata: | "Fanno bene a protestare" - Live Sicilia

Solidarietà alla fermata: | “Fanno bene a protestare”

Lo sciopero Amat
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“Come c’è sciopero degli autobus? E io come faccio?”. La signora Graziella Adamus stava aspettando il 102 per andare alla Stazione centrale e da li raggiungere l’aeroporto. La troviamo infatti con le valigie al seguito appena le comunichiamo che oggi i dipendenti dell’Amat senza dare nessun preavviso hanno incrociato le braccia e sospeso il servizio insieme a quello di rimozione delle autogru e ai servizi amministrativi dell’azienda. Non prendono lo stipendio da luglio e oggi hanno deciso di protestare, e sarà per questo che non ce n’è uno tra gli “aspiranti” pendolari che riesce ad arrabbiarsi con loro.

“Hanno ragione a scioperare per questo. Come fa ad arrivare alla fine del mese chi ha una famiglia a carico se non prende lo stipendio?”, dice sempre la signora Adamus mentre chiama un taxi, unica soluzione possibile per non rinunciare al suo viaggio. Come lei anche Francesca Piraino che troviamo sulle panchine del centro sotto il sole cocente ad aspettare non più l’autobus ma suo figlio: “Vengo da viale Michelangelo a piedi, devo arrivare a casa ma arrivata qui in via Libertà mi sono dovuta fermare per farmi venire a prendere. C’è troppo caldo. Ma i dipendenti fanno bene a fare sciopero, non si può lavorare gratis”, aggiunge.

L’assistente capo della Polizia Municipale Giuseppe Ciulla ci informa che la centrale operativa non ha avuto nessuna comunicazione ufficiale dello sciopero e che le pattuglie non sono state impegnate per nessuna manifestazione. È mezzogiorno, le fermate sono ormai vuote, nonostante il fatto che non sia stato uno sciopero annunciato la notizia si è diffusa. Il caldo frigge il cervello, c’è qualche turista in giro deluso perchè, dice, “voleva andare a Mondello”, e qualche tassista più indaffarato. “Oggi stiamo lavorando un po’ di più” dice Federico Davide sul suo taxi “ma non solo per lo sciopero dell”Amat ma anche perchè sono arrivate le navi da crociera”.

E poi c’è qualcuno che trova ancora la forza di scaldarsi come una coppia di anziani che appena sa di stare aspettando qualcosa che non arriverà s’infiamma.  “Palermo è allo sfascio – dice lui -. Non funziona niente, sono indignato, se avessi l’età andrei a vivere in Germania”.


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