Il 25 ottobre 2019 tutti gli avvocati italiani si asterranno da tutte le udienze civili, penali, amministrative e tributarie. La protesta, che ha coinvolto i penalisti nelle giornate dal 21 al 25 ottobre, è stata estesa a tutti gli avvocati con delibera dell’OCF, Organismo nazionale di rappresentanza politica dell’intera categoria, che è stata recepita dall’Ordine degli Avvocati di Palermo.
Le ragioni della protesta sono emerse nel corso di un incontro tra il presidente del COA di Palermo Giovanni Immordino, con il rappresentante palermitano all’OCF Accursio Gallo e con il presidente della Camera Penale di Palermo Fabio Ferrara.
Durante l’incontro, Giovanni Immordino ha dichiarato: “La prescrizione del reato è estrinsecazione del principio costituzionale della ragionevole durata del processo. Sospendere la prescrizione in appello significa nei fatti che il processo può non finire mai. È una vera e propria inciviltà giuridica”.
“L’OCF, organismo di rappresentanza politica dell’Avvocatura italiana – ha aggiunto Accursio Gallo – ha proclamato l’astensione da tutte le udienze per il 25 ottobre, perché vi è una gravissima preoccupazione per la deriva che la recente legislazione sta assumendo per la giustizia italiana. Piuttosto che studiare rimedi per accorciare la durata dei processi, si fanno norme che ne dilatano i tempi all’infinito. La protesta non è stata indetta per interessi della categoria, ma per difendere lo Stato di diritto”.
Per Fabio Ferrara, presidente della Camera Penale di Palermo “la riforma della prescrizione è solo frutto dell’impostazione culturale del populismo politico e giudiziario. Il fenomeno della prescrizione è molto più ridotto rispetto all’allarmismo con cui è stato presentato. La nuova normativa indurrà un aumento del carico di lavoro negli uffici di secondo grado. La nostra protesta dunque è per evitare la paralisi della giustizia a tutto danno dei cittadini e per evitare il fenomeno dell’imputato a vita”.