PALERMO – Il giudice della quinta sezione civile del Tribunale di Palermo, Claudia Spiga, ha confermato il provvedimento di sospensione dell’efficacia del risultato del voto online che nel luglio scorso aveva incoronato Giancarlo Cancelleri candidato governatore del Movimento cinque stelle. Il giudice ha confermato il provvedimento emesso una settimana fa, con il quale sospendeva l’esclusione dell’attivista Mauro Giulivi, decisa dallo staff grillino, dalla partecipazione alla primarie per la scelta dei candidati alle elezioni regionali siciliane. Sospeso anche l’esito del secondo turno di votazione, che vide la vittoria di Cancelleri sugli altri sfidanti. La sospensione nasce proprio dal ricorso di Giulivi, difeso dagli avvocati Lorenzo Borrè e Riccardo Gentile: per il giudice l’attivista è stato escluso “illegittimamente” dalla partecipazione alle primarie del movimento.
Il decreto blocca il risultato del primo turno di votazione “limitatamente ai candidati della provincia di Palermo”, tra i quali sarebbe rientrato Giulivi se non fosse stato escluso, e sospende anche il risultato della seconda votazione, i cui esiti furono ufficializzati dallo staff il 9 luglio con l’investitura di Cancelleri nel ruolo di candidato governatore per il Movimento cinque stelle. Al secondo turno il deputato regionale nisseno ottenne la maggioranza dei 4.350 voti espressi sulla piattaforma Rousseau, superando la concorrenza di altri cinque colleghi a Sala d’Ercole (Stefano Zito, Giampiero Trizzino, Sergio Tancredi, Angela Foti e Francesco Cappello) e tre outsider (Giuseppe Scarcella, Alì Listì Maman e Josè Marano). “Sono molto contento del fatto che un giudice abbia riconosciuto un mio diritto – dice Giulivi a LiveSicilia -. Spero che il Movimento cinque stelle, che si è da sempre battuto per l’onestà, la trasparenza e il rispetto delle regole, rispetti la sentenza e ripeta le Regionarie”.
Contro la presa di posizione di Giulivi, che è compagno della deputata M5s Chiara Di Benedetto, si erano espressi, oltre allo stesso Cancelleri, anche altri sedici partecipanti alla votazione online, costituitisi in giudizio a seguito dell’integrazione del contraddittorio disposta dal giudice nell’ambito del primo provvedimento di sospensione emesso il 12 settembre. Questi avevano chiesto di essere esclusi dall’efficacia dell’annullamento chiesto da Giulivi e di far prevalere “l’interesse dell’associazione” rispetto a quello dell’attivista che aveva fatto ricorso.
Nel suo provvedimento il giudice Spiga conferma “la natura di associazione non riconosciuta del Movimento 5 stelle, con la conseguente applicabilità – si legge – della relativa disciplina quanto al funzionamento dell’ente e al regime di impugnativa degli atti adottati”. Da qui anche “l’impugnabilità da parte dei singoli associati, non solo delle delibere assembleari, ma anche degli atti emanati dagli organi gestori delle associazioni qualora abbiano contenuto idoneo a pregiudicare i diritti del singolo associato”. Secondo il giudice del tribunale di Palermo “anche le delibere esecutive e che hanno quindi già prodotto i loro effetti”, come ad esempio il risultato delle Regionarie siciliane, “possono essere sospese e annullate, sempre che gli effetti delle stesse non si siano definitivamente realizzati ed esauriti”. Un passaggio cruciale dal momento che il giudice precisa che nel caso in questione “gli effetti degli atti di individuazione dei candidati non possono dirsi definitivamente esauriti, essendo pacifico che ancora non risulta proposta la candidatura ufficiale con la presentazione e deposito delle liste dei candidati”. Anche l’avvio della campagna elettorale da parte dei candidati non è “condizionante” rispetto alla domanda di annullamento presentata da Giulivi.
Nel provvedimento di oggi il giudice ribadisce quanto già espresso il 12 settembre: il procedimento disciplinare che ha causato l’esclusione di Giulivi dalle Regionarie, nato dalla mancata firma del codice di autoregolamentazione in occasione delle Comunarie di Palermo, non è stato avviato in maniera corretta da parte dello staff M5s. per questo “va registrata l’insussistenza dell’unica causa di esclusione della candidatura di Mauro Giulivi”. Nei confronti dell’attivista palermitano esisterebbe “il pericolo di irrimediabile compromissione del diritto di elettorato passivo”. Per quanto riguarda invece il capitolo relativo alla mancata firma del codice di autoregolamentazione il giudice fa riferimento proprio al ‘Non Statuto’ del movimento, in base al quale questa accettazione “è da qualificarsi come requisito di completamento” del voto online. La firma del codice, in sintesi, è un atto che arriva al termine delle votazioni su Rousseau e che “ad essa deve necessariamente seguire per la candidatura nelle liste ufficiali”. Giulivi, inoltre, è stato escluso dalle primarie regionali M5s “senza formalizzazione di alcun invito alla sottoscrizione”.
*Aggiornamento ore 19.48
“Se gli elettori vorranno, saremo eletti perché abbiamo una credibilità: ci siamo tagliati gli stipendi, abbiamo realizzato con i nostri soldi una strada, abbiamo finanziato il microcredito. Guarderanno a tutto questo e non agli intoppi burocratici e agli azzeccagarbugli”. Lo afferma, ospite di di Martedì, Giancarlo Cancelleri, candidato alla presidenza della Regione Siciliana, negando che, nella gestione delle Regionarie ci sia stata approssimazione. “Siamo di fronte a un cittadino che voleva candidarsi con il M5S ma il Movimento non lo vuole candidare. Io ricordo che sono l’unico candidato scelto dai cittadini, tutti gli altri sono scelti dalle segreterie di partito. Chi non vuole rispettare il nostro Codice etico e di comportamento non può far parte del Movimento”, spiega Cancelleri che, sulla sua futura Giunta annuncia: “Nelle prossime settimane presenterò un sindaco, che non è del M5S ma di una lista civica, come assessore agli enti locali”.