Spaccatura tra i sindaci, | ma passano i "sì" - Live Sicilia

Spaccatura tra i sindaci, | ma passano i “sì”

Mineo, villaggio della solidarietà
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Più che un convinto assenso al “villaggio della solidarietà”, proposto da Maroni, è un “nì” quello dei sindaci del calatino. Il progetto, suggerito dal premier Berlusconi, è quello di utilizzare il residence degli Aranci di Mineo come centro in grado di ospitare circa 7mila rifugiati richiedenti asilo, offrendo in cambio un “patto per la sicurezza” ai sindaci della zona. Nella serata di ieri, durante un lungo vertice in Provincia, i sindaci hanno dato il loro assenso e hanno sottoscritto l’accordo, pur chiedendo compensazioni economiche e un monitoraggio mirato per la sicurezza.

Già l’altroieri il fronte delle amministrazioni locali, dopo il vertice con Maroni in prefettura a Catania, sembrava spaccato. Da una parte gli indecisi, dall’altra i contrari. Giuseppe Castania, primo cittadino di Mineo, ha più volte ribadito nei giorni scorsi la sua posizione contraria: “Questi cittadini potrebbero cadere in brutti giri e finirebbero per essere sfruttati, lavorando in nero. E anche i numeri potrebbero essere insostenibili, si parla di 7mila migranti, considerando che il nostro Comune ne conta appena 5mila”.

I sindaci hanno chiesto a Giuseppe Castiglione, presidente della Provincia etnea, rassicurazioni e ricadute positive sul territorio. Al termine dell’incontro Castiglione ha sottolineato l’adesione dei sindaci all’accordo e l’importanza del patto per la sicurezza. Domani ci sarà un ulteriore incontro tra il ministro Maroni e il presidente Castiglione, il quale riporterà le indicazioni degli esponenti del calatino. Resta il netto rifiuto al progetto da parte dei comuni di Mineo, Ramacca, Grammichele e Castel di Iudica.

“Abbiamo chiesto garanzie – ha spiegato a Live Sicilia il vicesindaco di Mineo Maurizio Siragusa – sul rafforzamento delle forze dell’ordine e sull’installazione della videosorveglianza. Occorrono anche ricadute economiche sul territorio e non siamo stati gli unici a dire di no”. A partire da domani si inizierà a capire come intende agire il Governo, anche se, come ha ribadito lo stesso ministro, “basterebbe un’ordinanza di protezione civile per rendere operativo il villaggio della solidarietà”.


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