Specializzazioni mediche: è caos | Borse di studio, "giallo" sui soldi - Live Sicilia

Specializzazioni mediche: è caos | Borse di studio, “giallo” sui soldi

I Giovani medici protestano per il mancato finanziamento. L'opposizione attacca ma Lagalla rassicura

PALERMO – È giallo sul finanziamento delle borse di studio per le scuole di specializzazione medica: la Regione le finanzierà o no? Le prossime ore per i giovani aspiranti specializzandi saranno le ultime per accedere al concorso nazionale per le borse di studio per le scuole di specializzazione finanziate dallo Stato, dalle Regioni o dai privati. Nel decreto del Miur in cui sono messe a bando le borse di studio però i contratti aggiuntivi che la Regione Siciliana dovrebbe garantire non ci sono. Così i rappresentanti delle sedi siciliane dell’Associazione italiana giovani medici (Sigm) denunciano: “La Sicilia non è una Regione che valorizza i giovani medici”. 

Eppure proprio lo scorso 27 giugno la giunta regionale ha approvato una delibera con cui ha stanziato 5 milioni per i contratti aggiuntivi. Insomma il governo ha preso l’impegno politico ma qualcosa non deve essere andata per i verso giusto, dato che nel decreto del Ministero dell’Istruzione e della Ricerca in cui sono stati resi noti il numero delle borse di studio (8000 statali, 612 a finanziamento regionale e 164 finanziate dai privati), le 46 che la giunta aveva previsto di finanziare non ci sono.

“Lamentiamo – affermano le Sedi Siciliane del Sigm – un atteggiamento schizofrenico della Regione, a fronte degli annunci in risposta alla carenza di medici specialisti in alcuni settori strategici per il Servizio sanitario regionale”. Quali sarebbero le contraddizioni? “Da un lato – denunciano i medici – il governo si dichiara a favore dell’incremento degli accessi ai corsi di medicina, arrivando addirittura a paventare anche il ricorso a medici pensionati, e dall’altro, non finanzia contratti aggiuntivi per garantire il diritto allo studio e l’accesso alla formazione post lauream dei propri giovani medici”.

“Siamo stanchi di rivolgere appelli ai politici.- continuano i Giovani Medici siciliani – Non ci resta che invitare quei colleghi che non dovessero trovare giusta collocazione, dopo le procedure di assegnazione dei contratti agli idonei vincitori, a considerare seriamente l’ipotesi di emigrare all’estero”.

Si dice sorpreso, invece, il rettore dell’Università di Palermo, Fabrizio Micari che manifesta la propria solidarietà ai medici. “Condivido pienamente le ragioni di preoccupazione dell’Associazione Italiana Giovani Medici.- è il commento di Micari che aggiunge: – La scelta della Regione Siciliana di non finanziare, così come accadeva per gli anni pregressi, contratti aggiuntivi per favorire l’accesso dei medici siciliani alle Scuole di Specializzazione penalizza certamente i laureati siciliani costretti a trovare una collocazione lavorativa fuori dalla Regione e contemporaneamente lo stesso Sistema sanitario regionale e nazionale che presenta un ingente fabbisogno di medici specialisti”.

A loro si unisce la protesta della politica. Per il deputato all’Ars del Partito democratico Anthony Barbagallo, “centinaia di giovani laureati resteranno fuori dal sistema nonostante le gravi carenze di organico delle strutture sanitarie siciliane. Purtroppo – prosegue Barbagallo – ancora una volta saranno i nostri giovani a pagare le inefficienze del governo e gli scontri di una maggioranza che appare sempre più interessata ad accantonare, nei cosiddetti ‘collegati’, risorse da destinare a beceri interessi personali piuttosto che investire nella formazione dei giovani medici. Per questo – conclude – chiederò immediatamente un’audizione in sesta Commissione. Il governo faccia il possibile per evitare che a pagare siano i giovani medici siciliani”.

“I siciliani – aggiunge  Luca Sammartino (Pd) – sono costretti ad andare al Nord a curarsi perché ci sono strutture che garantiscono più servizi e prestazioni e continueranno ad andare al Nord perché lì ci saranno i medici. Il presidente Musumeci e l’assessore Razza lamentano la mancanza di medici senza però intervenire sull’incremento dei posti di specializzazione. Propongo, dunque, di sfruttare entrambi i fondi, quello regionale sul diritto allo studio scartato dalle scelte del Governo e quello europeo sul fondo sociale, al fine di creare una nuova classe sanitaria siciliana basata su qualità, competenze e attrattività”.

“Molti giovani medici siciliani – affermano i deputati regionali del Movimento 5 Stelle e componenti della commissione Salute all’Ars, Francesco Cappello, Salvo Siragusa, Antonio De Luca e Giorgio Pasqua – sono stati tagliati fuori da nuove opportunità di inserimento professionale, perché la Regione non ha fatto gli opportuni stanziamenti per finanziare i contratti aggiuntivi, oggetto di concorso, per l’accesso alle scuole di specializzazione. Alla scadenza del 3 luglio, la Regione non ha comunicato garanzie di copertura dei contratti aggiuntivi. Non era mai accaduto finora.  E’ una beffa – proseguono i deputati pentastellati – , soprattutto considerato che il governo regionale si dichiara favorevole all’incremento degli accessi ai corsi di medicina e poi però non finanzia contratti aggiuntivi per garantire il diritto allo studio e l’accesso alla formazione post laurea dei giovani medici”.

Dalla Regione però arriva la secca smentita dell’assessore all’Istruzione Roberto Lagalla:Contrariamente all’allarme lanciato da alcuni deputati di opposizione – dichiara Lagalla – il governo Musumeci mantiene gli impegni assunti nei confronti dei giovani medici che scelgono la Sicilia per la loro crescita professionale. Infatti, la Giunta di governo, già lo scorso 27 giugno, aveva provveduto ad autorizzare il finanziamento di 46 borse di studio aggiuntive per l’attivazione di altrettanti contratti di specializzazione di area medica presso le Università siciliane”.

Che qualcosa non sia andata per il verso giusto emerge però anche dalla nota dell’assessore. “A seguito di chiarimenti tecnici successivamente richiesti dal Miur – dichiara Lagalla in una nota stampa – la Giunta ha riscontrato gli stessi nella seduta di ieri pomeriggio, definendo l’attribuzione al Fondo Sociale Europeo e ad altri fondi extra-regionali dell’intero ammontare del relativo finanziamento, pari a oltre 5 milioni di euro”. Quindi arriva la rassicurazione: “L’assessorato all’Istruzione e alla formazione professionale, titolare dell’azione amministrativa, ha oggi stesso completato la procedura sollecitata dal Ministero, dal quale ha ricevuto esplicita assicurazione della imminente e tempestiva pubblicazione del decreto integrativo recante l’assegnazione degli ulteriori 46 posti regionali alle scuole di specializzazione degli Atenei di Catania, Messina e Palermo”.


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