Spy story a Palermo: "Terrorista? No, perseguitato dalla Russia"

Spy story a Palermo: “Terrorista? No, perseguitato dalla Russia”

Arrestato in aeroporto e scarcerato. "Scontro" con Mosca

PALERMO – Misura cautelare revocata. Scarcerato Andemirkan Guchaev, arrestato due giorni fa a Palermo, per cui la Russia aveva chiesto l’estradizione. Il suo diventa un caso internazionale. Secondo i russi, sarebbe un terrorista. Una ricostruzione che è stata smentita con forza dal suo legale, l’avvocato Luca Bonanno: è un giornalista-oppositore della politica di Mosca, da cui è stato perseguitato e addirittura torturato.

L’avvocato Luca Bonanno

Il legale ha portato in aula i documenti da cui emerge il suo status di rifugiato politico riconosciuto dal Regno Unito. “Mandarlo in Russia significherebbe condannarlo a morte”, aveva detto il suo legale. Concetto ribadito da Guchaev nel corso dell’interrogatorio che si è svolto stamani a Palermo.

L’intervento del ministero

È stato il ministero della Giustizia a chiedere la revoca della misura cautelare “a scopo di estradizione – ha scritto la Corte di appello di Palermo nella sua ordinanza – giacché a seguito della esclusione della Federazione Russa dal Consiglio di Europa ha cessato di essere parte contraente della Convenzione europea dei diritti dell’uomo”.

Due giorni fa i poliziotti lo hanno bloccato all’aeroporto Falcone e Borsellino. Stava rientrando in Gran Bretagna dopo una vacanza a Palermo. In seguito alla condanna in Russia, avvenuta nel 2017, per terrorismo sul suo capo pendeva un ordine di cattura internazionale. L’arresto è stato convalidato ed erano state avviate le procedure per l’estradizione.

La storia del russo

L’avvocato Bonanno ha ripercorso la recente vita di Guchaev. Fino al 2006 ha lavorato come giornalista indipendente, denunciando la violazione dei diritti umani in Russia assieme ad Anna Politkovskaja, assassinata nel 2007. Aveva a lungo denunciato la deriva autoritaria del governo di Putin e le violazioni dei diritti umani in Cecenia. Per i suo lavoro Guchaev sarebbe stato arrestato e addirittura torturato.

Dopo il delitto della collega l’uomo è fuggito dalla Russia ed ha vissuto negli Emirati Arabi fino al 2017. Durante una visita in Russia la moglie, convocata dalla polizia, ha saputo dell’accusa rivolta al marito per la sua presunta attività in Siria. “Non è vero, non ho mai messo piede in Siria”, si è difeso il giornalista. Ora è arrivata l’immediata scarcerazione su richiesta del ministero della Giustizia.


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