Stabile, ancora occupazione |Venerdì incontro in Prefettura - Live Sicilia

Stabile, ancora occupazione |Venerdì incontro in Prefettura

Quest’oggi si sarebbe dimesso il revisore dei Conti nominato dalla Regione.

CATANIA – Non si placa la situazione del teatro Stabile di Catania. Proseguono, infatti, l’occupazione dei lavoratori nella sala Verga in via Giuseppe Fava e lo sciopero. Al momento rimangono sospesi anche tutti gli spettacoli in programma nel cartellone. Problemi anche per la tournée teatrale a Napoli di Lear per la regia del direttore generale uscente, Giuseppe Dipasquale. La produzione è realizzata in collaborazione col teatro Stabile di Napoli. I biglietti aerei sarebbero già stati acquistati e lo staff artistico sarebbe, perciò, in partenza. Ma i lavoratori in rivolta al teatro Verga minaccerebbero di non far uscire dai locali costumi e scenografie.

A proposito degli stipendi fermi da cinque mesi, si sarebbe tenuto stamane un incontro in prefettura al quale avrebbe partecipato il vicepresidente del Cda, Jacopo Torrisi e anche il vice sindaco del comune di Catania, Marco Consoli. Al termine dell’incontro i presenti avrebbero concluso di fissare per venerdì prossimo un vertice straordinario a cui dovrebbero partecipare tutte le parti coinvolte.

Ma intanto quest’oggi ci sarebbe stato un altro colpo di scena. Uno dei membri del collegio dei revisori dei conti, Gioacchino Orlando, si sarebbe dimesso dal suo incarico per motivi familiari. Il funzionario nominato dalla Regione avrebbe di recente collaborato alla stesura di una relazione inerente al recente operato del Cda.

Il presidente del Cda Salvatore La Rosa, dal canto suo, è intervenuto con una nota in merito alla crisi della struttura. “La situazione del Teatro Stabile di Catania è molto grave, ed è dovuta non a problemi finanziari, ma patrimoniali, commerciali e organizzativi, cioè strutturali” – ha affermato il presidente dell’ente. “Una crisi che impone a me, chiamato all’incarico dal 5 gennaio 2016, una attenta riflessione pubblica. Il primo pensiero lo rivolgo ai dipendenti del teatro – aggiunge – ed anche agli attori, alle maestranze, ai tecnici esterni. A tutti coloro i quali, cioè, stiano oggi soffrendo a causa di mancati pagamenti per stipendi non erogati e pagamenti non onorati. A loro e alle loro famiglie la mia vicinanza”.

Il presidente La Rosa sottolinea come “il pesante disavanzo, di circa 4 milioni di euro, emerso nel bilancio 2014, a seguito dell’adozione del criterio della competenza e non della cassa, ha messo in evidenza gli effetti disastrosi di una gestione amministrativa che perdurava da anni e che non favoriva di certo l’emersione della vera situazione. Vedremo – osserva – non appena in possesso dei dati al 31 dicembre 2015, se l’emorragia si è arrestata oppure se il fiume delle perdite ha continuato ad ingrossarsi di anno in anno. In quest’ultimo caso, occorrerà valutare, con tutto il rigore necessario, le motivazioni”.

La Rosa, poi, accenna a eventuali falle del passato. “In ogni caso – rileva – è una zavorra pesantissima, rispetto alla quale è necessario sin da subito sottolineare che una sana gestione spende le risorse di cui dispone, non quelle di cui presume avere diritto o che ritiene giusto ricevere. Altro dato inquietante è la drastica riduzione degli incassi, derivante dal crollo degli abbonamenti, un’altra emorragia che ha dissanguato ulteriormente il teatro in maniera costante dal 2008 ad oggi; crescevano di contro dipendenti e spese di produzione, ma senza un reale incremento dell’attività”.

E fa le sue valutazioni, “mentre il mercato culturale si modificava e l’offerta si moltiplicava, il Teatro Stabile di Catania – sostiene La Rosa – è rimasto fermo alla concezione quasi monopolistica del passato, quando non occorreva una funzione commerciale basata su moderne tecniche di marketing e un sistema di pubbliche relazioni”.

Sul caso interviente Salvo Pogliese, europarlamentare di Forza Italia: “La difficile situazione che sta attraversando il teatro Stabile di Catania non è un fatto nuovo -ma il frutto del protrarsi dell’indifferenza e dell’abbandono cui lo hanno lasciato le Istituzioni competenti, prima di tutte la Regione Siciliana. Il risultato è che oggi sono a serio rischio, non solo il futuro lavorativo delle maestranze del teatro, ma la stessa sopravvivenza dello Stabile la cui scomparsa rappresenterebbe un’enorme sconfitta per la nostra città”. Gli fa eco Marco Forzese, deputato all’Ars dell’Udc: “L’ennesima umiliazione subita dal Teatro Stabile di Catania impone una seria riflessione sui teatri siciliani, rispetto alla cui gestione ho già chiesto da tempo l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta. Soltanto così sarà possibile fare luce su atti illegittimi che sono stati commessi nell’ambito della gestione dello stesso Teatro Stabile di Catania, un’autentica istituzione destinata ad epilogo triste. Personalmente, non intendo assistere inerme al vilipendio ed alla devastazione che di questo presidio culturale si sta facendo ed in tal senso rinnovo al sindaco Bianco in sinergia con la Regione l’invito ad interessarsi in maniera adeguata della questione, posto che si tratta di un simbolo per la città di Catania”

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