CATANIA- “Non solo non si vuole trovare una soluzione per i lavoratori precari del teatro Massimo Bellini di Catania, al loro precariato se ne aggiunge dell’altro. Una vicenda che ha del paradossale”. Non le manda a dire il segretario regionale dello Snalv Confsal Antonio Santonocito a proposito della vicenda dei lavoratori del teatro Massimo Bellini di Catania che ormai da anni lottano per il riconoscimento del diritto al posto di lavoro fisso, ma, sembra, contro i mulini al vento.
“Recentemente sono stati assunti nuovi lavoratori a tempo determinato, ma questo non fa altro che creare discordie e lamentele. Sono infatti stati assunti per delle mansioni che fino a ieri erano gestite dal personale considerato precario seppure in assenza della qualifica. Inoltre – aggiunge Santonocito – i lavoratori si chiedono come mai per nuovi precari i fondi ci siano e non si faccia nulla per i vecchi precari se non contratti di pochi mesi rinnovati solo all’ultimo momento e dopo proteste da parte dei lavoratori”.
L’accusa è quindi nei confronti del C.d.A. e sovrintendente, sia l’attuale che i suoi predecessori. “Sembra una marionetta che non gestisce nulla, ma si limita a eseguire le direttive della politica. La stabilizzazione è possibile, anche a scaglioni, – aggiunge Santonocito – ma si avvicinano di nuovo le elezioni e servono altri precari che possano essere presi in giro con delle promesse di stabilizzazione. Confermiamo lo stato di agitazione – conclude il segretario regionale dello Snalv Confsal – e ci riserviamo ulteriori azioni. È assurdo che per questa vicenda, in vent’anni, non si sia trovata una soluzione e, ancora oggi, si perpetua a non garantire al teatro una stabilità e prospettive di lungo respiro”.