CATANIA – Il grido di battaglia di Raffaele Stancanelli riecheggia ancora nell’Aga Hotel, dove ieri sono stati convocati simpatizzanti e militanti di Fratelli D’Italia per accogliere il capolista Ignazio La Russa.
Tra marmi e vetrate tirate a lucido, il primo cittadino arriva in ritardo a causa di un’influenza che però non è riuscita a fermarlo. Quando sale sul palco, esordisce parlando a malapena, ma dopo pochi minuti entra a regime: “Voglio misurarmi, il voto a Fratelli D’Italia testimonierà il consenso di Stancanelli, in questi giorni non ho potuto fare campagna elettorale, ma da domani dobbiamo iniziare un passaparola che serverà a portare in parlamento persone che si sono realizzate nelle professioni e che credono nei nostri valori”.
Il voto per le politiche sarà un vero e proprio test in vista delle comunali, il sindaco vuole contare i propri sostenitori e sceglie di farlo con un partito nato da pochi mesi, lanciando la sfida agli altri candidati.
Stancanelli, che ha scelto di non candidarsi al Senato, posizionando al secondo posto il collega di studio Emanuele Passanisi, lancia un messaggio agli ex-colleghi del Pdl che in questi giorni riflettono su candidature alternative: “Non hanno capito nulla, è la gente che sceglierà se devo continuare a fare il sindaco. Quale problema può avere il centrodestra nei confronti di una persona come me che ha trovato un debito di un miliardo ed è riuscito a dimezzarlo, che ha ridotto le municipalità da 10 a 6, che ha ridotto il numero dei consiglieri di quartiere?”.
E ancora, Stancanelli, archiviata l’influenza, è un vero e proprio fiume in piena: “Abbiamo completato la metanizzazione, abbiamo chiuso il contenzioso del Corso dei Martiri dopo 60 anni e tra pochi mesi inizieranno i lavori. Abbiamo portato la luce, non solo fisicamente, in questa città che era disastrata, per questo voglio vedere cosa ne pensano i cittadini e stiamo lavorando alla costituzione di numerose liste civiche”.
Altro punto al centro dell’intervento del primo cittadino è il Prg che, sottolinea, “dopo 40 anni è arrivato in consiglio comunale”. Arriva lo tzunami: “Questo Piano -grida Stancanelli- che potrebbe consentire lo sviluppo della città non viene approvato per colpa di alcuni consiglieri ballerini che hanno cambiato schieramento”. Non fa nomi, l’ultimo del lungo elenco è Marco Consoli, presidente del consiglio comunale che ha lasciato il Mpa per transitare tra le fila dei crocettiani.
Per l’occasione, stamattina Stancanelli farà un blitz nella sede dell’ordine degli ingegneri, vuole chiarire i retroscena del Piano regolatore con i vertici dei tecnici etnei. Il conto alla rovescia per il test delle politiche è già scattato. Sette giorni per conoscere i numeri del sindaco.