Stipendi in ritardo e incertezze |Protestano i lavoratori Sicilcar - Live Sicilia

Stipendi in ritardo e incertezze |Protestano i lavoratori Sicilcar

Non percepiscono il salario da luglio, né hanno ottenuto i contributi degli ultimi mesi del 2016, i circa 30 dipendenti della ditta che opera a Pantano d'Arci.

CATANIA – Una protesta. Alzano di nuovo la voce i lavoratori impegnati nell’appalto per la manutenzione dei mezzi della Nettezza urbana, che già alcuni mesi fa avevano evidenziato storture nel passaggio da Officine meccaniche a Sicilcar. Protestano per chiedere che fine hanno fatto i contributi, il TFR e, in generale, per comprendere quale futuro avranno i lavoratori.

Con il nuovo appalto all’orizzonte – la gara per l’affidamento settennale del servizio di raccolta rifiuti è andata deserta per ben due volte – si addensano i dubbi degli oltre trenta lavoratori, manutentori dei mezzi della Nettezza urbana in servizio a Pantano d’Arci. Appalto che, da Officine Meccaniche è passato, nel mese di ottobre 2016, a Sicilcar, in seguito a un atto notarile, creando disagi ai dipendenti che, non solo non percepiscono regolarmente gli stipendi – l’ultimo pagato è luglio 2017, ma hanno visto accantonamenti del Tfr e contributi dei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2016, sparire nel limbo, in occasione della cessione del ramo di azienda.

L’assenza di risposte e il perdurare di questa situazione li ha portati, stamani, in piazza, di fronte la Prefettura, per chiedere impegni concreti all’azienda e al committente, il Comune di Catania.  Anche perché, lo scorso 25 settembre, in occasione di un incontro  presso l’ispettorato territoriale di Catania non si è presentato nessuno “Nè della Sicilcar snc, né di Officine meccaniche – spiega Matteo Spampinato, segretario della Uilm metalmeccanici sindacato che, insieme all’Usb sta guidando la difficile vertenza. Per questo, anche – prosegue – abbiamo deciso di proclamare questo sciopero di 24 ore, nonostante l’azienda ci abbia diffidato con una lettera, nella quale si parlava di eventuali responsabilità disciplinati in capo ai dipendenti. Il nostro non è un servizio essenziale, non blocchiamo la raccolta dei rifiuti. La nota ci sa di intimidazione e denunceremo la cosa come attività antisindacale. In ogni caso – aggiunge – noi abbiamo bisogno di un incontro con assessore, direttore e azienda”.

Sul piatto delle richieste c’è la necessità di conoscere quale sarà il futuro dei lavoratori non appena sarà affidato il nuovo appalto settennale. “Non abbiamo certezza, il Comune prende tempo ma noi non possiamo aspettare che le cose avvengano. Il rischio è che le officine chiudano e che i dipendenti restino fuori”.

Insomma, sono tantissime le risposte che attendono, e che il Comune sembra non dare. Né in relazione al pagamento degli stipendi, né in relazione al passaggio. “Il Comune si deve esprimere anche sulla cessione del ramo di azienda, posta più volte – continua Spampinato. Attendiamo che da Palazzo degli eleganti ci facciano sapere chi ha ragione per quanto riguarda il passaggio del ramo di azienda, a ottobre, come sembra a noi, o a gennaio, come afferma la Sicilcar. Se qualcuno vuole che questa diventi un’emergenza – conclude – noi la faremo diventare un’emergenza”.


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