PALERMO – Primo sì all’assemblea regionale siciliana al disegno di legge che fissa i nuovi compensi per gli amministratori delle società partecipate della Regione. Stipendi che subiranno una sforbiciata nella loro base di partenza, passando per i presidenti dagli attuali 35mila a 27mila euro annui, alla quale però si potranno aggiungere due quote aggiuntive variabili.
Società partecipate, come cambiano i compensi
La prima, che potrà arrivare fino a 27mila euro annui, scatterà soltanto per i vertici aziendali “investiti di particolari cariche in conformità dello statuto”, come ad esempio il ruolo di amministratore delegato o consigliere delegato. La seconda voce aggiuntiva, invece, potrà valere fino a 56mila euro all’anno per le Partecipate più importanti (di fascia A) e sarà quantificata in base al raggiungimento degli obiettivi fissati dal presidente della Regione.
Società partecipate suddivise in 3 fasce
Si tratta di un cambio di prospettiva più volte annunciato anche dall’assessore all’Economia Alessandro Dagnino, che intende rendere più appetibili ruoli di dirigenza all’interno delle società partecipate della Regione. A conti fatti, qualora le tre possibilità dovessero coesistere in una sola figura, il vertice di una Partecipata regionale di fascia A potrebbe ottenere fino a 112mila euro annui. Minori, invece, gli aumenti possibili per le altre due fasce: B e C. I compensi massimi di base per le tre categorie di società partecipate saranno pari a 27, 14 e settemila euro annui, ai quali aggiungere le altre due voci.
“Obiettivo migliorare l’efficienza”
Con il ddl “si istituisce un meccanismo analogo a quello previsto per le partecipazioni societarie dello Stato – si legge sulla relazione di accompagnamento al ddl firmato da Dagnino -, allo scopo di potenziare l’efficienza e l’efficacia dell’azione delle società a totale o maggioritaria partecipazione della Regione”.
Caronia: “Garantire governance appropriata”
“È fondamentale garantire criteri chiari e uniformi per la governance delle aziende partecipate dagli enti locali, riconoscendo compensi adeguati alla complessità e responsabilità dei compiti assegnati e legati al raggiungimento di obiettivi misurabili di qualità ed efficienza”, osserva la deputata di Noi Moderati Marianna Caronia. “Queste realtà svolgono funzioni delicate e strategiche per la comunità – sottolinea Caronia – e meritano una governance professionale, capace di attrarre competenze e garantire performance elevate”.