PALERMO – Arriva un primo stop per le carrozze trainate dai cavalli in città, ma i cocchieri non ci stanno. Dopo il voto nella commissione Trasporti della Camera che ha accolto la riscrittura dell’articolo 70 del codice stradale su proposta delle deputate Fi Michela Vittoria Brambilla e Federica Zanella, chi lavora nel settore a Palermo scende in piazza.
La protesta è partita in piazza Pretoria, davanti a Palazzo delle Aquile, e proseguirà con uno sciopero annunciato dalla cooperativa “Trinacria”, di cui fanno parte decine di “gnuri” che da anni lavorano nel capoluogo siciliano. L’emendamento cancella il servizio di piazza a trazione animale e mantiene la sola eccezione per le slitte, nei parchi pubblici e in occasione di manifestazioni popolari, con l’obiettivo di evitare sofferenze agli animali.
“Non condividiamo quanto previsto – dice Giuseppe Urso, portavoce dei conducenti delle carrozze – perché la salute dei cavalli è già per noi al primo posto. Far perdere il lavoro a decine di persone non vuol dire tutelare gli animali, ma creare nuovi disoccupati. In città siamo in quarantacinque e abbiamo sempre offerto un servizio eccellente, prendendoci cura degli animali al cento per cento, pur non avendo alcuna risposta dal Comune alle nostre richieste. Siamo rimasti inascoltati: tempo fa abbiamo chiesto l’assegnazione di spazi e stalle, di zone di sosta al centro degli itinerari turistici e non in zone laterali, poco servite, basandoci su ciò che gli altri cocchieri hanno nelle altre città, ovvero aree di sosta attrezzate dove i turisti ci vedono e dove i cavalli posso bere e riposarsi all’ombra”.
Da allora, però, i conducenti delle carrozze dicono di essere stati abbandonati: “Vista l’assenza di qualunque provvedimento – prosegue Urso – abbiamo sempre pensato noi a tutto. Siamo iscritti negli elenchi della Camera di Commercio, siamo in possesso di tutte le autorizzazioni e in contatto con l’Asp. Viviamo in simbiosi coi nostri cavalli e teniamo alla loro salute quanto alla nostra, per questo provvediamo tutte le loro necessità e agli stalli, in cui cerchiamo di tutelare la loro salute”.
L’emendamento arriverà in Aula la prossima settimana per l’approvazione in prima lettura, ma i cocchieri sono sul piede di guerra. Temono di perdere il lavoro e sono pronti allo sciopero già da domani: “Più di quarantacinque persone – sottolineano – con le loro famiglie, finirebbero in mezzo ad una strada. Abbiamo portato avanti questa attività storica, che rappresenta per noi una tradizione, sempre con sacrificio e dedizione. Per fare sentire la nostra voce contro questo provvedimento, siamo pronti a fermarci”.
“Anche noi teniamo molto alla salute dei cavalli – commenta il vice presidente della Camera di Commercio, Nunzio Reina – e questa è sempre stata assicurata dal lavoro di chi conduce la carrozza, regolarmente iscritto all’albo dei conducenti a trazione animale. In passato sono stati chiesti all’amministrazione comunale stalli ad hoc per garantire il benessere degli animali, ma nel frattempo i cocchieri hanno sempre pensato a tutto e tutelato la loro salute, con un diretto contatto con i veterinari dell’Asp. Non si può mettere a repentaglio chi lavora nel settore rispettando tutte le regole, bisogna valutare caso per caso”.