Stop agli assessori di Lombardo | Nessuno di loro all'Ars - Live Sicilia

Stop agli assessori di Lombardo | Nessuno di loro all’Ars

Aricò, Aiello, Vernuccio e Spampinato hanno fatto parte dell'ultimo governo regionale. Sulla scia di quell'esperienza hanno provato l'ingresso a Sala d'Ercole. Ma nessuno di loro ce l'ha fatta.

Erano in quattro
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Alessandro Aricò

Alessandro Aricò

PALERMO – L’ultimo governo Lombardo non ha portato bene. Affatto. Erano stati chiamati negli ultimi mesi della legislatura, proprio con l’obiettivo di “rafforzare” la componente politica dell’esecutivo. E, magari, tornare buoni nel momento delle elezioni regionali. E così è stato. Alessandro Aricò, Nicola Vernuccio, Francesco Aiello e Beppe Spampinato, quindi, si sono candidati per l’Ars. Ma nessuno di loro è riuscito a conquistare uno scranno a Sala d’Ercole. Nonostante la visibilità e gli strumenti concessi dal ruolo di assessore per “lanciare” la volata verso Palazzo dei Normanni.

Alessandro Aricò, assessore uscente all’Ambiente e al Territorio è stato anche l’ultimo candidato di Fli, Mpa e Mps alle ultime elezioni amministrative palermitane. Una candidatura frutto dello “strappo” con Massimo Costa. Aricò ha guidato in questa occasione la lista provinciale di Palermo di Fli-Mps. Una lista “ibrida” che aveva suscitato non pochi dubbi e malumori. Compresa la “fuoriuscita” del leader e del capogruppo di Mps Riccardo Savona e Paolo Ruggirello. Entrambi eletti, il primo con Grande Sud e il secondo con la lista “Musumeci presidente”. Aricò, invece, non ce l’ha fatta. Nonostante una discreta affermazione personale: quasi seimila voti e primo posto in lista. Ma Fli non è riuscito a superare il 5%. E così, niente ritorno all’Ars.

Stessa sorte è toccata all’assessore uscente all’Agricoltura, Francesco Aiello. La sua candidatura tra le fila del Partito dei siciliani in provincia di Ragusa aveva infastidito l’ex presidente della Commissione affari istituzionali all’Ars Riccardo Minardo. Ma alla fine, non ce l’ha fatta nessuno dei due: anche in quel caso, niente seggio. Nonostante il primo posto in lista con 2080 voti.

Un po’ diversa, invece, la storia di Nicola Vernuccio. Ultimo assessore regionale alla Funzione pubblica e agli Enti locali. Un “siciliano di valore”, recitava lo slogan dei suoi manifesti elettorali. E per lui l’esperienza politica in prima linea non è nemmeno una novità, visto che ha ricoperto anche il ruolo di coordinatore provinciale del partito in passato. Uno dei motivi che portarono alla revoca del suo incarico di dirigente generale un paio di anni fa. La lista palermitana del Partito dei siciliani, dove Vernuccio era candidato, ha ottenuto due seggi: se li sono aggiudicati Enzo Figuccia e Giovanni Greco. Vernuccio, con 2.181 voti ottenuti è rimasto lontano di oltre duemila preferenze dall’elezione.

Beppe Spampinato ha lasciato invece il governo Lombardo (era assessore al Lavoro) a pochi giorni dalla fine della legislatura. Ma la scelta di fuoriuscire dall’esecutivo in anticipo, sposando l’idea di “discontinuità” col lombardismo professata dal candidato vincente Rosario Crocetta, non è bastata a evitare la stessa sorte degli altri colleghi assessori. Ma Spampinato, almeno, c’è andato vicino: gli sono mancati appena 300 voti per essere eletto nella lista “Crocetta presidente” a Catania.

Ma a guardare un po’ indietro nel tempo, non sono questi quattro gli unici assessori di Lombardo a essersi cimentati nell’ultima competizione elettorale. E negli altri casi, l’esito è molto differenziato. Titti Bufardeci, ad esempio, è stato assessore in tre diversi governi. Ma nonostante gli oltre 4500 voti ottenuti, la lista di Grande Sud a Siracusa non ha ottenuto il seggio. Per lui, niente Ars, dopo aver ricoperto, nell’ultima legislatura il ruolo di capogruppo. E assessore in tre diversi esecutivi è stato il finiano Luigi Gentile: ma, come per Aricò, niente 5% per Fli. È andata male anche a Giovanni La Via (Pdl) e Pippo Gianni (Cantiere popolare), assessori solo una volta tra il 2008 e il 2009.

Sono approdati all’Ars, invece, gli ex assessori Michele Cimino (Grande Sud), Roberto Di Mauro (Partito dei siciliani), Francesco Scoma (Pdl), Pippo Sorbello e Lino Leanza (Udc). Insomma, nessuno pensi che il ruolo di assessore di Lombardo debba per forza… “portare male”.


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