PALERMO – Dopo l’annuncio di una forma di protesta dura come un’assemblea convocata per il primo di agosto, giorno in cui gli uffici postali sono impegnati nel pagamento delle pensioni, viene scongiurata la chiusura definitiva di dodici uffici a doppio turno in Sicilia sei dei quali solo a Palermo. I sindacati sono riusciti a ottenere anche l’apertura di un tavolo nazionale di confronto.
Il piano di riorganizzazione di Poste Italiane prevedeva la chiusura del turno pomeridiano per una dozzina di uffici siciliani. Se fosse entrato a regime il cambiamento avrebbe portato alla perdita di tanti posti di lavoro part time che assicurano lo svolgimento del servizio pomeridiano. “Anziché trovare una soluzione per i lavoratori in attesa di regolarizzazione, trasformando il loro contratto full time – dice Maurizio Affatigato, coordinatore nazionale della Cisl Poste – l’azienda preferisce chiudere gli uffici di pomeriggio”. Per questo abbiamo proclamato lo stato di agitazione dal 26 luglio, chiedendo l’annullamento delle chiusure. Una mobilitazione che, dato l’alto numero di uffici coinvolti, è partita proprio da Palermo.
“Dopo l’annuncio di assemblea per il primo agosto Poste ha stabilito che le chiusure saranno solo provvisorie, e non definitive”: Affatigato precisa che, in seguito all’agitazione dei lavoratori, la chiusura del doppio turno avverrà solo per la normale pausa lavorativa di agosto. “Noi rimarremo in agitazione fino al 23 agosto – continua il sindacalista – ma non faremo l’assemblea il primo giorno del mese per dare un segnale di responsabilità”. La mobilitazione dei sindacati è riuscita a ottenere anche un tavolo di confronto nazionale: “Un risultato molto importante – conclude Affatigato – il confronto inizierà a settembre e servirà a stabilire i criteri e le modalità con cui affrontare in tutta Italia la riorganizzazione di Poste”.
