Strage Borsellino, i pm bocciano Avola: "Era a Catania con il braccio rotto"

Strage Borsellino, Avola smentito: “Era a Catania col braccio rotto”

Commenti

    ieri sera santoro alla sette aveva come si suol dire la schiuma alla bocca e si annacava della grande intervista fatta al killer di mafia e invece….patateee

    Proprio ieri sera nello Speciale Mafia su La7 per tutta la durata della trasmissione si è esaltata la “grande” figura di questo presunto pentito tra l’altro un catanese spuntato dal nulla che avrebbe partecipato, da quanto è stato riferito, a tutti i più grandi omicidi di mafia non pentendosene affatto. Ad un certo punto è stato definito da Santoro e Mentana talmente credibile da oscurare il famoso Vincenzo Scarantino definito pure come un bugiardo. Capisco che lo scopo finale di tutti coloro che lavorano a La 7 sia quello di fare vendere spazi pubblicitari al padrone Urbano Cairo anche creando senzazionalismo mediatico ma quando è troppo è troppo…..

    Maurizio Avola: quanta verita’ nelle Sue dichiarazioni?!

    Giustissimo.
    Purtroppo anche i migliori non sono immuni dall’acrimonia per essere stati messi in disparte (malamente, aggiungo) e smaniosi di fare uno scoop che li rimetta in vetta e di nuovo al lavoro per come meriterebbe, credo.

    Santoro e Purgatori non sono ancora sazi di avere avvelenato con teoremi privi di fondamento la vita e l’opinione pubblica di questo Paese.

    Che dire…spero che ci siano tanti altri Riccardo Lo Verso

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Ma questo festino e le processioni mi chiedo che cosa hanno a che fare con il cristianesimo? Cosa hanno a che fare con una festa puramente religiosa? Siamo in un netta contraddizione il celebrare una santità con una manifestazione di opulenza proiettata in avvenimento puramente commerciale con il placet della Chiesa in una città molto discutibile con molte ombre dove la criminalità e molto diffusa che facilmente si riscontra nell'aria che si respira. È necessario che i cittadini superano il contrasto che si constata in modo evidente tra manifestazione di fede che non è per nulla fede giustificata dalla tradizione, mentre si osserva la città più volte teatro di criminalità e di episodi che evidenziano il degrado culturale, sociale, economico e soprattutto morale che abbiamo conosciuto con l'episodio dello stupro di gruppo. Occorrerebbe una profonda riflessione altro che festino e il tutto appare in forte contrapposizione con la storia di martire della patrona della città. La Chiesa dovrebbe chiedere ogni gesto per eliminare queste contraddizioni e di chiedere una festa più sobria che sia manifestazione di vera fede e niente di più. Le processioni sono in antitesi con il cristianesimo e non sono per nulla espressioni di fede.

Ci sino a Palermo interi Quartieri e non solo, dove la donna " la femmina" cresce nel mito del "maschio" detto " u masculu" troppo Toco, cioè il migliore " u megghiu i tutti". Cioè quello che già a 10 anni ha il capello gellato col ciuffetto, il telefonino, va alla prima comunione della cuginetta o sorellina ( già vestita da sposa quarantenne accompagnata in chiesa dai genitori in auto bianca strapuntinata). Ecco, crescono credendo che loro, "fimmine" devono avere il mito "du masculiddu" dominante. Vivono e scelgono "masculi" che comprano smart e suv con cui vanno dal parrucchiere e dall'estetista, subendo dal "mascolo" tutte le possibili "violenze" camuffate da un cavalierato sui generis. Vivono un rapporto vittima-carnefice cronico e Ecco, la questione è molto radicata e l'intervento dovrebbe essere preventivo-precoce di ordine sociale. Una Rivoluzione degli stereotipi tramandato e radicato. Auguri dottoressa e grazie per le Sue lodevoli iniziative

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