Strage di Altavilla, la procura ricorre al Riesame: Barreca pericoloso

Strage di Altavilla, pm contro la scarcerazione di Barreca: “È pericoloso”

Il muratore ha confessato di avere sterminato la famiglia

TERMINI IMERESE – La Procura di Termini Imerese ha impugnato davanti al tribunale del Riesame la scarcerazione di Giovanni Barreca.

È stato il giudice per le indagini preliminari Valeria Gioeli, nei giorni giorni scorsi, ad applicare una misura di sicurezza con il trasferimento in una Rems dell’uomo reo confesso della strage di Altavilla Milicia.

Il muratore ha ammesso di avere sterminato la moglie Antonella Salamone e i figli Kevin ed Emmanuel insieme alla figlia diciassettenne, accusando anche Sabrina Fina e Massimo Carandente. La decisione del Gip si basava su una perizia che ha stabilito l’incapacità di intendere e volere di Barreca.

“Vizio procedurale”

Un risultato che la Procura di Termini Imerese contesta da un punto di vista formale e sostanziale. Secondo il procuratore Ambrogio Cartosio, “l’ordinanza e i consequenziali provvedimenti integrativi e correttivi si pongono in antitesi con i principi concernenti il rispetto del contradditorio processuale tra le parti, oltre a presentare profili di contraddittorietà e illogicità motivazionale”.

Con l’ordinanza, si legge in una nota firmata dal capo dell’ufficio, “sono state, difatti, disposte la revoca della misura cautelare personale in assenza del preventivo parere del Pubblico Ministero, nonché l’applicazione della provvisoria misura di sicurezza in assenza di qualsivoglia richiesta o istanza del Pubblico ministero”.

Il giudice, secondo la Procura, si sarebbe limitato a comunicare le sue decisioni senza interpellare gli inquirenti. “Peraltro – osserva la Procura – l’ordinanza è stata emessa ancor prima di comunicare alle parti l’avvenuto deposito della perizia e, dunque, sulla base delle sole risultanze dell’elaborato depositato dal collegio peritale nominato dal Gip”.

“Barreca è pericoloso”

E qui entrerebbe in gioco la questione sostanziale: c’è una consulenza del professore Stefano Ferracuti, nominato dalla Procura, depositata il 3 novembre scorso, che “diverge, nettamente, dalle valutazioni e dalle conclusioni cui sono giunti i periti”.

L’esperto è giunto a conclusioni differenti definendo Barreca “parzialmente incapace di intendere e di volere e con un elevatissimo grado di pericolosità. Inoltre, con l’ordinanza – conclude la nota della Procura – il gip ha inizialmente disposto l’immediata liberazione della persona sottoposta a indagini in attesa della individuazione della Rems, applicandole la misura della libertà vigilata, salvo poi adottare, pur sempre senza alcuna preventiva richiesta di parere, un successivo provvedimento correttivo, disponendo la permanenza della persona sottoposta a indagini in una sezione dell’Istituto penitenziario”.

Barreca, infatti, si trova ancora nel carcere di Barcellona Pozzo di Gotto. Non è stata individuata una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Non ci sarebbero posti disponibili nell’intero territorio nazionale.


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