PALERMO- C’è una sentenza, sulla strage di Altavilla, sullo sterminio di una famiglia. Miriam Barreca, figlia del muratore Giovanni, è stata condannata a 12 anni e 8 mesi dal giudice per l’udienza preliminare Nicola Aiello, del Tribunale per i minorenni.

La sentenza e il processo
In quella villetta, nella località in provincia di Palermo, furono torturati e uccisi Antonella Salamone, moglie di Giovanni, e i figli Kevin ed Emmanuel 16 e 5 anni. Tutti atrocemente seviziati in un sanguinario e bestiale ‘rito di liberazione’.
Questo è il primo approdo giudiziario. In parallelo, ha preso il via, davanti alla corte d’assise, il processo al muratore Giovanni Barreca e a Sabrina Fina e Massimo Carandente.

Anatomia di un orrore
Era l’undici febbraio del 2024, poco più di un anno fa, quando cominciò ad affiorare, con la sua perversione inimmaginabile, l’anatomia di un orrore. Un agghiacciante discesa nell’inferno del delirio, ricostruita giorno dopo giorno dalle indagini e dalle cronache.
Al centro c’era e c’è lui, Giovanni Barreca, che su Facebook postava immagini di serenità familiare. Lui, non da solo, nell’intercapedine di qualcosa che ci fa paura per la sua violenza senza confini.

Altavilla va avanti
Altavilla Milicia, da allora, è andata avanti, cercando di togliersi dallo sguardo l’orizzonte osceno che ha dovuto subire. Tentando di pensare ai suoi giorni di sole, alla sua aria buona, al suo mare cristallino, alle persone gentili che la popolano.
A tutto quello che potrebbe costituire un antidoto contro l’efferatezza che ha reso, indirettamente, un paese vittima collaterale di una vicenda turpe.

“Abbiamo cercato di non pensarci”
“Per l’anniversario abbiamo cercato di non pensarci troppo – dice il sindaco, Pino Virga -, per recuperare un po’ di serenità. Chiaramente la storia, con gli ultimi sviluppi, è destinata a tornare alla ribalta. Siamo rimasti terribilmente colpiti”.
Il sindaco vorrebbe demolire la villetta del massacro. “Stiamo facendo delle verifiche – spiega – per capire se e quando sarà possibile. Lì, vorremmo piantare degli alberi. La vita, in un luogo di morte”.

“Anche la ragazza è una vittima”
A pochi mesi dalla strage, quando la sentenza di condanna ancora non c’era, ma già si addensavano pesanti ombre, il professore Daniele La Barbera, psichiatra, espresse una valutazione prudente e articolata.
“La figlia mi pare una delle vittime principali, nonostante risulti pesantemente coinvolta nelle accuse – disse -. Se arriverà a capire quello che è accaduto, dovrà fare i conti con sensi di colpa inauditi. La verità, per lei, sarà una mazzata tremenda”. Chissà se è già accaduto.

