Strage nel Canale di Sicilia| Assemblea a Palazzo Cefalà - Live Sicilia

Strage nel Canale di Sicilia| Assemblea a Palazzo Cefalà

In tantissimi alla riunione convocata per discutere delle iniziative da assumere dopo la strage di ieri.

PALERMO – Una sala piena, gremita di assessori, consiglieri, componenti della Consulta delle Culture ma anche semplici cittadini, il sindaco Orlando, il Prefetto Cannizzo e alcuni corpi consolari. Non manca nessuno a Palazzo Cefalà, dove si sta tenendo una riunione aperta per discutere di iniziative immediate da assumere dopo la nuova strage di migranti nel Canale di Sicilia.

La Cgil nazionale, inoltre, ha espresso solidarietà ai comuni siciliani impegnati nelle emergenze legate al fenomeno migratorio. Il sindacato ha inviato una nota all’Anci Sicilia. “Mentre i governi europei e l’Ue stanno mostrando tutta la loro inadeguatezza nell’affrontare un fenomeno ormai strutturale, che miete vittime in continuazione foraggiando i nuovi sfruttatori e schiavisti che lucrano sulle rotte della disperazione – scrive Susanna Camusso – assistiamo a uno sforzo immane delle amministrazioni locali siciliane chiamate ad affrontare questioni come l’accoglienza, dei vivi e dei morti nei propri cimiteri. Sono noti lo spirito di solidarietà e l’apertura delle comunità locali, i disagi che talvolta sopportano e con essi gli sforzi che, soprattutto i sindaci delle località più coinvolte perché sedi di centri di accoglienza o punti di approdo, compiono ogni qual volta sono chiamati ad affrontare le problematiche poste da un nuovo sbarco o da un nuovo naufragio. Noi riteniamo che questi sindaci, impegnati in un immane compito che rischia di divenire sempre più pesante date le previsioni sui flussi migratori, non possano essere lasciati soli. Come Cgil, con questa nota, vogliamo manifestarvi dunque tutta la nostra vicinanza e ribadire la piena disponibilità alla collaborazione, certi che situazioni così difficili e inadeguatamente affrontate dai vertici istituzionali a tutti i livelli richiedano il massimo della solidarietà tra enti e soggetti che come noi fanno propria un’emergenza che scuote le coscienze e che non può e non deve diventare ordinarietà”.

“Sottolineo con orgoglio la grande risposta della città di Palermo a questa tragedia – ha detto Leoluca Orlando – testimoniata dal fatto che questa sera Palazzo Cefalà non basta per ospitare tutti gli intervenuti. Sono grato alla Consulta delle culture per aver organizzato questo momento di riflessione. Questa riunione dà voce ai sentimenti che la città esprime in questo momento. Quella che si è verificata domenica è l’ennesima strage degli innocenti, frutto degli egoismi della politica europea, e non è un caso se oggi parliamo di euro-genocidio, perché l’Unione europea rischia di passare alla storia per essere stata complice di queste tragedie. Al termine del convegno internazionale “Io sono persona” – ha ricordato il sindaco Orlando – abbiamo approvato la “Carta di Palermo”, un documento che prevede l’abolizione del permesso di soggiorno, che è diventato uno strumento di tortura, e una radicale riforma delle norme sulla cittadinanza. La mobilità è un diritto inalienabile e tutti hanno il diritto di scegliere dove vivere, dove tentare di sopravvivere, e dove morire. Chiedo cortesemente al prefetto, che ringrazio per il grande lavoro svolto nell’accoglienza dei migranti e per l’eccellente coordinamento effettuato, presso il porto di Palermo, in questi giorni di sbarchi, che si faccia portavoce presso il governo nazionale di queste nostre richieste, fra cui quella di creare un corridoio umanitario. Presto – ha concluso Orlando – sarà collocato al Foro Italico il monumento al migrante ignoto, perché questa è la nuova guerra dei nostri giorni che sta provocando un’ecatombe”.

“Siamo vicini ai parenti delle molte vittime di questi giorni e a tutti quei disperati che rischiano la vita ogni giorno per una futuro migliore – ha affermato il presidente della Consulta delle Culture, Adham Darawsha -. La presenza oggi di tutte le istituzioni e di molte persone è il segno tangibile dell’impegno e della sensibilità di Palermo nel fronteggiare questa emergenza. Voglio ringraziare tutti i sindacati, le associazioni, il corpo diplomatico e le comunità. La Consulta delle culture ha approvato un documento in cui chiede al governo e alla Comunità internazionale un intervento immediato per porre fine a queste stragi. Consegniamo le nostre proposte al prefetto, fra cui quella di ripristinare “Mare nostrum” e di garantire un corridoio umanitario, affinché le possa consegnare al governo nazionale”.

“La seduta del Consiglio comunale odierna è stata posticipata per poter partecipare a questa importante iniziativa – ha spiegato il presidente del Consiglio comunale, Salvatore Orlando – credo che il Consiglio comunale debba approvare la carta di Palermo in tempi brevi. Non possiamo più assistere a queste stragi. Assumiamo formalmente l’impegno ad approvare questo importante documento sulla mobilità umana al più presto”.

“Ho partecipato all’incontro pubblico organizzato ieri sera a Palazzo Cefalà per portare il mio sostegno e la mia solidarietà alle comunità che hanno pianto centinaia di morti nel Canale di Sicilia”. Lo dice il consigliere comunale di Idv Paolo Caracausi, che ha preso parte all’iniziativa di ieri sera della Consulta delle Culture del Comune di Palermo. “L’immigrazione è un fenomeno che necessita di una nuova e immediata strategia a livello europeo – dice Caracausi – l’attuale politica migratoria dell’Ue è insostenibile. L’Europa deve unirsi facendo fronte comune per evitare nuovi drammi: se non lo farà, vorrà dire che è venuto meno uno dei suoi principi fondanti. Noi crediamo che sia necessario un nuovo sistema di sorveglianza delle frontiere con un flusso di immigrati progettato. L’Italia è un Paese che vuole fare la sua parte, che non esclude e non emargina, ma che non può gestire in solitudine questo enorme flusso. Occorre quindi istituire subito punti di monitoraggio e vigilanza nei luoghi di imbarco dei migranti e destinare risorse economiche ingenti per contrastare e gestire il fenomeno, la cui portata è aumentata enormemente senza che siano state individuate adeguate contromisure”.

“Qualsiasi dichiarazione sarebbe inadeguata di fronte al dramma che ogni giorno vivono gli immigrati nel tentativo di fuggire alle loro condizioni di vita disumane, rischiando per di più di morire durante le traversate a causa della spregiudicatezza di speculatori e trafficanti. E’ indubbio che non si possa restare indifferenti di fronte a tale epocale esodo, soprattutto quando questi “viaggi della speranza” si trasformano in vere e proprie stragi di innocenti come quella delle ultime ore. Ovviamente non è facile individuare soluzioni corrette a tale problema, ma ritengo sia necessario rivisitare le attuali operazioni di gestione dei flussi migratori che evidentemente, nonostante il lodevole e costante impegno della Marina militare e della Guardia costiera, sono inadeguate rispetto alla portata del fenomeno e al bisogno di salvare quante più vite possibili. Alla luce dei principi umanitari che ispirano anche la nostra Costituzione, nella quale si parla di solidarietà, uguaglianza e libertà, si deve immediatamente avviare l’iter per l’abrogazione del reato di clandestinità (e il connesso reato di favoreggiamento), che appare esclusivamente uno strumento persecutorio e iniquo, che non tiene conto della sofferenza che stanno vivendo intere popolazioni. Ritengo altresì necessario avviare un rapporto istituzionale con i paesi di provenienza dei migranti (Libia in primis) e rivedere la disciplina nazionale, oggi rappresentata perlopiù dalla legge Maroni. Per questi motivi stiamo predisponendo in Consiglio un documento che recepisca le richieste avanzate dalla “Consulta delle culture”, invitando il Sindaco a promuovere presso il Governo la ridefinizione dell’operazione “Triton”, garantendo comunque il massimo impegno per la salvezza dei profughi, con l’obiettivo di allineare le leggi che regolano i permessi di soggiorno e la vita dei migranti ai principi costituzionali di accoglienza e solidarietà”. Lo dice Nadia Spallitta (Mov139).

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