Strutture sanitarie "abusive" |"Servizi senza accreditamenti" - Live Sicilia

Strutture sanitarie “abusive” |”Servizi senza accreditamenti”

Abusivismo, clientelismo e umanizzazione pressoché assente. Così a seguito della nota dello scorso 10 dicembre la FenASP, la federazione nazionale delle aziende sanitarie private, si scaglia contro le aziende sanitarie pubbliche siciliane.

CATANIA – “Accreditamenti delle strutture pubbliche sospesi sine die”, si legge così nella nota prot. 94950 dello scorso 10 dicembre, a firma di Ignazio Tozzo dirigente generale del dipartimento regionale per le attività sanitarie e Antonio Colucci, dirigente dell’area Interdipartimentale accreditamento Istituzionale. Una nota bollente che non è passata inosservata alla federazione nazionale delle aziende sanitarie private che immediatamente ha così obiettato: “Il decreto sull’accreditamento risale a ben 13 anni fa – denuncia il presidente nazionale della FeNASP Felice Merotto – questa nota è sconvolgente e paradossale”

Le ragioni del dissenso emergono nel comunicato ufficiale della Fenasp diramato in queste ore. “In questo lasso di tempo di tredici anni le strutture private sono state regolarmente accreditate – spiega Merotto – Il problema qual è? Le strutture pubbliche che erogano assistenza specialistica al momento sono tutte abusive, in quanto non accreditate, l’accreditamento istituzionale è invece necessario ed obbligatorio per potere erogare le prestazioni sanitarie”.

Stando a quanto denunciato dai vertici Fenasp più volte si sarebbero cercati contatti con l’assessorato per avere riscontri in merito, ma da Palermo in risposta il massimo riservo soprattutto sulle check list inviate dalle strutture pubbliche, “per evitare scandali – spiega Merotto – i suddetti funzionari continuano a non rispondere alla nostra richiesta di avere in formato elettronico la copia dei files delle check list delle strutture pubbliche. Abbiamo anche scritto, per conoscenza, al Ministro della Salute, i funzionari ci rispondono soltanto per ottemperare al dovere, imposto dalla legge, sulla trasparenza degli atti amministrativi. Trasparenza che nella fattispecie si ammanta di utopia e si disperde nelle fosche nebbie di funzionari che gestiscono la sanità nel peggiore dei modi con clientelismo e carenze delle strutture”.

“Le strutture private sono ormai sfiancate da tariffe da fame, vengono poste sotto la lente di ingrandimento con continue verifiche, ispezioni e vessazioni di ogni genere” si legge ancora nel comunicato FenASP. A farne le spese spesso i cittadini, privati del diritto di avere strutture pubbliche in regola.

Le norme. “I criteri previsti dall’accreditamento sono scritti nell’art. 1 del decreto che recita: “I termini fissati negli articoli 1 e 2 del decreto 7 dicembre 2010, n. 3048, sono sospesi per allineare le procedure di verifica delle strutture sanitarie pubbliche volte all’accreditamento istituzionale….”. il pretesto suona come un insulto per i cittadini siciliani i quali per altro pagano per usufruire delle prestazioni sanitarie. Ed ancora l’art. 2 stabilisce “Con successivi provvedimenti saranno emanati specifiche direttive e criteri, anche con riferimento alle strutture pubbliche, in tema di accreditamento istituzionale volte al raggiungimento dei risultati programmati all’interno dell’azione 6.5 “Programma regionale per l’adeguamento dell’accreditamento istituzionale delle strutture sanitarie pubbliche e private”.

Da Palermo a Roma, le prossime mosse. “I cittadini che hanno la sfortuna di ammalarsi, hanno visto soltanto vergognose liste di attesa incompatibili con la tutela della salute pubblica, servizi scadenti (con le dovute eccezioni) con umanizzazione pressoché assente, chiederemo al Ministro l’invio di una Commissione per valutare le check-list top secret dell’Assessorato”.

 

 

 

 

 

 

 

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