Studenti disabili senza assistenza, il Comune cambia le regole - Live Sicilia

Studenti disabili senza assistenza, il Comune cambia le regole

Tamajo: “Ecco come garantiremo il servizio”

PALERMO – Garantire il servizio di assistenza specialistica a tutti i 1700 studenti disabili delle scuole elementari e medie della città, migliorare le condizioni degli operatori e farlo senza interruzioni o ritardi, a tutela anche delle famiglie. Il Comune di Palermo corre ai ripari e si prepara a modificare il regolamento sull’assistenza specialistica provando così a risolvere una situazione che vede, a sei mesi dall’inizio dell’anno scolastico, decine di bambine e bambini delle scuole primarie e secondarie di primo grado ancora senza  le figure specialistiche di supporto.

Gli studenti diversamente abili, infatti, oltre al docente di sostegno hanno diritto anche a una apposita assistenza specialistica che li aiuti nell’apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione; un servizio che deve essere garantito dagli enti locali e, nel caso delle scuole elementari e medie, quindi dal Comune. Un meccanismo che però, ad oggi, non funziona come dovrebbe: Palazzo delle Aquile ha già emanato tre avvisi e si prepara al quarto, senza essere riuscito a reperire ancora tutti gli operatori di cui ci sarebbe bisogno (in totale un migliaio) col risultato che, dopo mesi, molti studenti non godono ancora dell’assistenza.

E dire che i soldi ci sono e sono anche tanti: sei milioni di euro stanziati con un apposito capitolo di bilancio ma che, a causa della burocrazia, non si riesce a spendere tutti o comunque lo si fa con molto ritardo. “Le difficoltà maggiori le incontriamo sugli operatori specializzati –spiega l’assessore alla Scuola Aristide Tamajo – cioè quelli destinati agli studenti con disabilità psico-fisiche. Questo sistema ha mostrato evidenti limiti, con risultati non all’altezza delle legittime aspettative delle famiglie e dei lavoratori; ecco perché vogliamo provare a imitare quello usato invece con più successo dalla Città metropolitana”.

Il sistema attuale prevede che il Comune “recluti” i professionisti laureati in Scienze pedagogiche, in Scienze della formazione o Psicologia attraverso un avviso che affida incarichi annuali con ore settimanali diverse, a seconda delle esigenze dello studente; può capitare però che un operatore abbia più incarichi, magari in plessi differenti e non necessariamente vicini. Ma il problema sono anche una retribuzione considerata non altissima (15 euro lordi all’ora), che salta in caso di assenza dell’alunno, e pagamenti non puntuali a causa di una lunga procedura burocratica che eroga il primo trimestre a gennaio e l’ultimo dopo l’estate. L’ex Provincia di contro paga meglio, in modo puntuale e coprendo anche i giorni di assenza degli studenti che così non ricadono sui lavoratori. “Da settembre la Quinta commissione ascolta i sindacati e i lavoratori, così come l’assessore – dice il presidente Salvo Alotta che la compone insieme a Giuseppe Miceli, Viviana Raja, Natale Puma e Alberto Mangano – E’ emerso che molti, seppur chiamati, rinunciano per la precarietà del lavoro, per l’affidamento di bambini in scuole lontane tra loro e per il ritardo nei pagamenti”.

Da qui la proposta di una delibera che modifichi il regolamento per l’anno già in corso, provando a risolvere il problema almeno in vista dell’ultima parte del secondo quadrimestre; la Settima e la Quinta commissione dovranno dare parere urgente, poi toccherà a Sala delle Lapidi. “Il 15 marzo ci sarà una nuova sessione di laurea – dice l’assessore Tamajo – e quindi avremo più professionisti potenzialmente interessati. La nostra proposta è di modificare i requisiti richiesti, considerando anche la laurea triennale e quella in Servizio sociale, e di prendere a modello il sistema usato nell’area metropolitana che si rivolge non ai professionisti, ma ai soggetti del Terzo settore”. Modifiche da apportare nell’immediato in consiglio comunale e che, in caso di successo, potrebbero valere anche per il prossimo anno.

“Sono modifiche necessarie – dice Pasquale Terrani, presidente della Settima commissione – Abbiamo ascoltato le associzioni di categoria e gli operatori che svolgono un ruolo molto delicato, i bambini e le bambine hanno diritto a una assistenza certa e continua. Oggi esprimeremo parere su un tema su cui non ci sono divisioni politiche e poi andremo in Aula in tempi celeri, nell’interesse degli studenti e delle famiglie”.

“L’obiettivo è dare risposte più efficienti ai bambini e alle famiglie, specie agli studenti ancora senza assistenza – continua Alotta – ma anche valorizzare figure professionali sin qui mortificate, oltre a sgravare l’amministrazione comunale da alcune incombenze burocratiche. Inoltre le commissioni stanno elaborando un ordine del giorno per mettere l’assessorato in condizione di essere regolare con i pagamenti, grazie a un’anticipazione del pagamento del primo trimestre alle scuole così da consentire di essere in linea con l’anno”.


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