PALERMO – Sud chiama Nord all’Ars è ai minimi termini. L’addio di Ismaele La Vardera, direzione Misto, fa scendere la truppa dei deluchiani a tre e ora il gruppo potrebbe anche perdere la sua autonomia.
Sud chiama Nord in bilico all’Ars
Tutto dipenderà dalle decisioni della presidenza dell’Ars, che però potrebbe concedere la deroga in virtù del collegamento del gruppo a un partito nazionale, come di fatto è Sud chiama Nord che vanta un deputato alla Camera: Francesco Gallo.
Al di là dei dettagli di regolamento, resta sul campo la crisi del movimento fondato dal sindaco di Taormina. Lo stesso De Luca non ha nascosto il tema e nella diretta di domenica dalla sua Fiumedinisi ha fatto più di un cenno al problema: “C’è chi, dopo l’elezione, si ubriaca e lascia il partito…”.
Sud chiama Nord scende a tre deputati
Quello di La Vardera, che a sua volta ha chiesto a De Luca di fare autocritica sulla gestione del movimento, è solo l’ultimo addio alla truppa di Sud chiama Nord. In principio furono in otto e sbarcarono all’Ars con cravatta rossa e simbolo ScN. Adesso sono in tre: De luca, Giuseppe Lombardo e Matteo Sciotto, non a caso provenienti tutti dalla provincia di Messina, zoccolo duro di Sud chiama Nord. Un ridimensionamento evidente avvenuto in poco più di due anni di legislatura.
La crisi di Sud chiama Nord e la strategia di Cateno
Una crisi evidente sia nelle stanze di Palazzo dei Normanni che nelle urne. Alle Europee, infatti, il risultato della federazione di movimenti messa in piedi da De Luca non è stato esaltante. Lo stesso sindaco di Taormina ha intuito le difficoltà, tentando di scuotere tutti in extremis con una strigliata poco prima del voto, ma la rotta non era più modificabile. Anche per questo adesso De Luca cambia strategia. “Basta campagne elettorali solitarie sulle mie spalle – ha spiegato -. Voglio vincere e governare la Sicilia, eventualmente anche da numero 2”.
Sud chiama Nord, tutti gli addii
Il ciclo di addii a ScN è iniziato nell’agosto 2023 con Salvatore Geraci, sindaco di Cerda eletto nel collegio provinciale di Palermo. Il suo porto d’arrivo è stato la Lega. La Democrazia cristiana di Totò Cuffaro, invece, ha fatto spazio a Salvo Giuffrida, ex sindaco di Tremestieri etneo che ha vinto la causa per ineleggibilità contro il giovane Davide Vasta.
Da Messina arriva Alessandro De Leo, l’ultimo deputato che ha lasciato la nave di Sud chiama Nord prima di La Vardera (che ora dice di lavorare “all’alternativa”). Per De Leo, però, è arrivata l’espulsione dal gruppo parlamentare, ora l’approdo in in Forza Italia. In mezzo c’è anche l’addio di Dafne Musolino, ex fedelissima assessora di De Luca ai tempi del Comune di Messina. Un anno dopo l’elezione al Senato, ha scelto Italia viva.
La galleria si completa con Ludovico Balsamo. Eletto anche lui nelle file di Sud chiama Nord, alla fine ha riportato i 4.685 voti con i quali è stato eletto nel Movimento per l’autonomia di Raffaele Lombardo.