PALERMO – Il tavolo era denominato ‘Acque tranquille’ e non poteva esserci nome più appropriato per una coalizione che dovrebbe provare a coesistere pacificamente fino alle prossime elezioni regionali, trovare il candidato unitario e poi vincere la partita per Palazzo d’Orleans. La strada, però, è lunga e di fatto ScN, M5s e Pd sono ancora tre single alla ricerca di una scintilla che potrebbe portare agli auspicati fiori d’arancio.
Posti a tavola assegnati
Nella frescura di una villa privata di Petralia Soprana, alle nozze di Ismaele La Vardera e Desiree Cardile (FOTO), Sud chiama Nord, M5s e Pd, intanto, si sono ritrovati compagni di festeggiamenti. Posti assegnati nei tavoli imperiali da 48 scelti dagli sposi. La Vardera ha riservato i due capitavola al leader del movimento che lo ha eletto all’Ars, Cateno De Luca, e al neo eurodeputato M5s Giuseppe Antoci.
Dialogo in attesa degli sviluppi
Una scelta che alcuni spettatori interessati hanno interpretato come un invito chiaro da parte dello sposo al “dialogo” tra ScN e M5s. E il dialogo, in effetti, è arrivato ma tra De Luca e Nuccio Di Paola, leader regionale dei Cinquestelle e possibile competitor del sindaco di Taormina per il ruolo frontman della coalizione. Uno scambio di vedute che ha visto i due concordi sul timing delle azioni da portare avanti: già in autunno bisognerebbe iniziare a costruire “una proposta politica comune”.
Di mezzo, però, ci sono le evoluzioni del Movimento cinque stelle con l’annunciata fase costituente e lo scontro tra Giuseppe Conte e il fondatore Beppe Grillo. Spettatori interessati gran parte della deputazione regionale siciliana, con diversi parlamentari al secondo mandato che guardano allo sviluppo della situazione. Nuove regole o, come qualcuno confessa a mezza bocca, addirittura una possibile scissione con il ritorno in campo degli oltranzisti al fianco di Grillo e un nuovo soggetto politico.
In Sicilia le complicate vicende delle ultime Regionali bruciano ancora in casa M5s e così Di Paola ha spiegato all’interlocutore che non intende arrivare a ridosso del voto senza un progetto politico chiaro. Concorde De Luca, impegnato in queste settimane a serrare le file del proprio movimento che ha subito diversi addii a Sala d’Ercole. L’imperativo è “trovare una piattaforma comune” e un “metodo di scelta” del candidato, anche se al momento gli entusiasmi di qualche settimana fa sembrano un po’ scemati.
La Vardera e il M5s
Lo stesso La Vardera, secondo voci ricorrenti, avrebbe avviato un dialogo molto fitto con i Cinquestelle non nascondendo la volontà di entrare nella galassia grillina. Se ne riparlerà, forse, in autunno, quando il quadro in casa M5s sarà più chiaro. Il matrimonio della ex Iena televisiva, nel frattempo, ha rappresentato anche l’occasione per uno scambio di opinioni in serenità tra i presenti, condito da un antipasto di crudité, un primo di Fagottini in salsa di pesce e un trancio di ombrina con taccole come secondo piatto.
I presenti del M5s e di ScN
Entusiasta il deputato M5s Carlo Gilistro: “Alle elezioni non possiamo non andare insieme”, è stato il refrain della serata per il medico siracusano. Con lui e Di Paola, nella delegazione M5s, anche il deputato di Licata Angelo Cambiano. Sud chiama Nord al completo: i parlamentari regionali Matteo Sciotto e Giuseppe Lombardo, la portavoce nazionale Laura Castelli e il coordinatore regionale Danilo Lo Giudice.
Minima rappresentanza Pd
Unica presenza Pd quella del siracusano Tiziano Spada, che ha dovuto lasciare anzitempo i festeggiamenti. Invitati, ma impossibilitati a partecipare per precedenti impegni, il capogruppo dem Michele Catanzaro e il parlamentare catanese Giovanni Burtone. Su tutta l’operazione ora la deputazione regionale dem resta cauta e attendista.
Prima i nodi interni da sciogliere
Non era la location adatta per le decisioni politiche ma alla fine i presenti si lasciano con un pensiero comune di massima: ciascuno dei tre protagonisti dovrà fare chiarezza al proprio interno e, se la strada dovesse essere comune come quella tracciata all’Ars in questa prima parte di legislatura, maturare un nome che andrà poi a contendersi lo scettro finale di portabandiera della coalizione.
De Luca, oggettivamente depotenziato rispetto agli otto deputati di inizio legislatura, dovrà decidere se scegliere il centrosinistra come casa stabile o guardare alle nuove evoluzioni dell’area centrista. Il M5s Sicilia attenderà gli sviluppi della diatriba tra Conte e Grillo. Nodi da sciogliere anche in casa Pd, con un congresso regionale che si annuncia frizzante e dal quale dovrà venire fuori anche la linea sulle alleanze.
Alla fine la foto di gruppo, al netto dell’ex deputato FdI Nicola Catania e della centrista Serafina Marchetta, è la sintesi di ciò che potrebbe essere realtà tra tre anni ma che ancora non è. La strada che prevede fidanzamento e matrimonio è ancora lunga, per i fiori d’arancio bisognerà attendere.