Jacinta, "una nera per i bianchi" | La suora che aiuta Brancaccio - Live Sicilia

Jacinta, “una nera per i bianchi” | La suora che aiuta Brancaccio

L'incontro alla Missione Speranza e carità.

STORIE PALERMITANE
di
2 min di lettura

PALERMO – “Il buon Dio ha voluto che venissi qui a Palermo, nel quartiere Brancaccio”. Così ha esordito Jacinta, la suora delle Maestre Pie Venerino originaria dell’Uganda che da quasi un anno vive nelle periferie di Palermo, aprendo l’incontro organizzato nella chiesa della missione “Speranza e Carità”. Oggi, all’interno del complesso gestito da frate Biagio Conte, uno spazio dedicato alla religiosa che lavora a contatto con i bambini palermitani, “una nera per i bianchi”.

Al suo arrivo nel capoluogo siciliano, è entrata a far parte del Centro Padre Nostro fondato da Padre Pino Puglisi, “la casa che accoglie tutti, senza guardare il colore della pelle, la lingua, la religione. Porte aperte a chiunque bussi”. Nella comunità voluta dal sacerdote ucciso dalla mafia, Jacinta segue i piccoli e li aiuta a fare i compiti di lingua straniera. Prima di diventare suora, infatti, nel suo paese, si era diplomata in inglese, per poi seguire la vocazione religiosa. “All’inizio – racconta – i bambini mi prendevano scherzosamente in giro, mi mentivano sui loro nomi, ma oggi mi voglio tanto bene. Li aiuto perché senza studio non si va da nessuna parte. Voglio che i ragazzi capiscano le cose, nessuno deve restare indietro”.

Jacinta è un vulcano: sorride, scherza sulla sua età (“non si dice”), fa battute con tutti e abbraccia perfino i giornalisti, ma all’incontro con frate Biagio quasi si commuove: “Non ci conoscevamo – dice la suora – e siamo pronti a lavorare insieme per l’arrivo di Papa Francesco. Lui verrà qui a confermarci nella fede”.

Prima di parlare di famiglia, di relazioni interpersonali, della mancanza di comunicazione nella società di oggi, la suora ha voluto dire la sua sul fenomeno migratorio: “Io ho studiato cosa sta succedendo. C’è un grande business dietro le partenze dall’Africa. In tanti hanno venduto tutti i propri averi per comprare il biglietto del viaggio della speranza. Sono pieni di aspettative e tutto questo è molto triste”.

Infine, la religiosa non manca di ringraziare Palermo per l’accoglienza ricevuta, lasciandosi andare anche a qualche curioso aneddoto: “Io mi sento palermitana, voi siete gente che sa accogliere. Qui tutti mi fanno sentire speciale, dai bambini ai commercianti. Quando vado a comprare la pizza, ad esempio, ormai mi conoscono e mentre aspetto il mio turno mi fanno assaggiare tante cose buone. Va a finire che arrivo a casa già sazia  ma contenta di vivere in una città come questa”.

> Le foto di Suor Jacinta

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI