Tabella H, il piano del governo |per salvare chi merita - Live Sicilia

Tabella H, il piano del governo |per salvare chi merita

Assessori e tecnici da ieri al lavoro a Palazzo d'Orleans per un piano B che garantisca agli enti più meritevoli le risorse necessarie al loro funzionamento. Dovrebbero nascere due fondi, uno legato al sociale e uno alle attività culturali.

Vertice alla presidenza
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PALERMO – E adesso c’è da salvare il salvabile. Perché è noto che nel calderone della ex tabella H, dove finiva di tutto purché ci fosse un deputato padrino politico a spingere il beneficiario nell’ammucchiata, c’erano tante realtà encomiabili, che di quei soldi, stanziati annualmente con quel rito da suk, hanno davvero bisogno per portare avanti attività di sicuro interesse sociale, tanto per fare un solo esempio, l’assistenza domiciliare ai malati terminali. La mannaia del commissario dello Stato sulla Tabella H dà finalmente il la al governo per correre ai ripari e trovare una strada diversa, che si muova in un solco di legittimità istituzionale, per sostenere associazioni, fondazioni e onlus meritorie. Da ieri un pezzo della giunta, con dirigenti e alti funzionari al seguito, è riunita in conclave a Palazzo d’Orleans per studiare una soluzione da arare in tempi brevi. Al tavolo ieri col presidente Rosario Crocetta, gli assessori (o meglio, le assessore) competenti nelle materie interessate dalla tabella H, ossia Ester Bonafede, Lucia Borsellino, Maria Rita Sgarlata e Michela Stancheris. La riunione si è protratta fino a sera e si è riaperta questa mattina, anche se alcuni assessori in giornata hanno dovuto assentarsi per altri impegni istituzionali.

Non ci sono ancora passaggi ufficiali, ma l’intento del governo sarebbe quello di recuperare tutte le parti “migliori” della ex Tabella H. Gli enti beneficiari saranno divisi in due macro-ambiti, uno afferente all’attività sociale e uno a quello culturale. A finanziare i due elenchi ci saranno due distinti fondi. A governarli sarà la giunta sulla base di un atto normativo, forse un regolamento attuativo, che conterrà criteri e requisiti per ottenere i finanziamenti. Il governo pensa anche a un deciso giro di vite sul fronte dei controlli e del monitoraggio delle spese degli enti, per valutare gli effettivi benefici ottenuti dalla comunità dall’impiego dei fondi.

Questo quanto trapela da Palazzo d’Orleans, dove il lavoro prosegue. Di certo, i tempi saranno molto stretti. “Stiamo cercando di salvare ciò che è giusto sia salvato – si limita a dire l’assessore alla Famiglia Ester Bonafede -. La bontà di una misura si valuta dalla capacità degli amministratori a destinarla agli interessi generali della comunità”.

 


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